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Pensioni, come funziona Quota 103 e in che modo si differenzia da Quota 41

Il governo ha messo in chiaro di non avere alcune intenzione di tornare alla legge Fornero e inserirà in manovra la riforma delle pensioni. Per il prossimo anno dovrebbe entrare in vigore una misura ponte, chiamata Quota 103: ecco di cosa si tratta.
A cura di Annalisa Girardi
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Lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri, insieme alla manovra, dovrebbe arrivare anche Quota 103. Il governo ha messo in chiaro di non avere alcune intenzione di tornare alla legge Fornero (che sarebbe scattato in automatico dal 1° gennaio 2023, dopo la scadenza di Quota 102 a fine anno) e quindi in legge di Bilancio è ormai scontato che sarà inserita anche la riforma delle pensioni.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, continua a spingere per Quota 41, che permetterebbe di abbandonare il mercato del lavoro raggiunti i 41 anni di contributi. Una riforma, quindi, che non terrebbe conto della componente anagrafica. E che, per questa ragione, rischia di essere decisamente onerosa per le casse dello Stato. Lo stesso sottosegretario al Lavoro e esponente di spicco del Carroccio, Claudio Durigon, aveva ammesso che solo nel 2023 la misura sarebbe arrivata a costare ben quattro miliardi di euro.

È quindi probabile che la via tracciata in manovra per la riforma delle pensioni sia diversa, meno onerosa per i conti pubblici, e che tenga appunto in considerazione anche la variabile anagrafica. Ecco da dove spunta Quota 103: si dovrebbero comunque contare 41 anni di contributi, ma a questi andrebbe aggiunto il requisito dei 62 anni di età (62 + 41 = 103).

Ad ogni modo, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, si tratterebbe comunque di una misura ponte e l'obiettivo del governo (e soprattutto della Lega) resterebbe quello di arrivare a Quota 41 nei prossimi anni. Una volta chiusa la manovra, comunque, si dovrebbe aprire il tavolo con i sindacati per fare il punto sul piano e coinvolgere le parti sociali nella riforma organica delle pensioni.

Nel frattempo, se Quota 103 sarà confermata, dal prossimo anno si potrà andare in pensione a partire dai 62 anni, avendone 41 di contributi alle spalle. Secondo i primi calcoli, in manovra dovrebbero essere stanziati circa 700 milioni per una platea che va dalle 45 mila alle 50 mila persone. Nel 2024, però, la voce di spesa dovrebbe aumentare dino a 1,4 miliardi di euro. Non è ancora chiaro se, insieme a Quota 103, il governo sia intenzionato a rinnovare anche Opzione donna e Ape social.

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