Rivalutazione pensioni 2025, quanto aumentano gli assegni: le minime salgono di 1,90 euro al mese
L'aumento delle pensioni per l'anno prossimo sarà molto contenuto. Negli ultimi due anni, infatti, l'inflazione molto alta aveva spinto gli assegni grazie alla rivalutazione automatica, anche se il governo Meloni aveva deciso di tagliare le pensioni più alte. Nel 2025, invece, l'inflazione da recuperare sarà solamente dello 0,8%, come ha confermato un decreto del ministero dell'Economia insieme a quello del Lavoro (un aumento anche più basso di quanto si era stimato negli ultimi mesi). Significa che gli incrementi saranno contenuti per tutti, e gli assegni più alti avranno comunque un aumento più ridotto, anche se con percentuali meno punitive rispetto al 2024 e al 2023. Le pensioni minime, poi, vedranno una crescita di fatto quasi nulla: circa 1,90 euro al mese.
Quanto aumentano le pensioni nel 2025, la simulazione fascia per fascia
Come ogni anno, ci sarà un aumento automatico degli assegni per recuperare l'inflazione, e quindi tenere le pensioni al passo con i prezzi. Ma nel 2024 l'inflazione è stata decisamente più bassa degli ultimi anni, tanto che secondo i calcoli provvisori del ministero dell'Economia bisogna recuperare solamente lo 0,8%.
Si tratta di un dato provvisorio, anche perché calcolato quando l'anno non è ancora finito. Se ci fossero delle differenze negli ultimi due mesi rispetto a quanto previsto, arriverà un conguaglio alla fine dell'anno prossimo.
Rispetto a quanto avvenuto quest'anno, le pensioni più alte non saranno penalizzate in modo così severo. Tuttavia, si applicherà comunque un sistema a scaglioni per far recuperare tutta l'inflazione solamente a chi ha gli assegni più bassi:
- le pensioni fino a quattro volte l'assegno minimo (cioè fino a 2.394,44 euro lordi al mese nel 2024) riceveranno un aumento dello 0,8%
- la parte di pensione tra quattro e cinque volte il minimo (quindi tra 2.394,44 euro e 2933,06 euro) riceverà un aumento dello 0,72%, perché ha diritto a recuperare solamente il 90% dell'inflazione
- la parte di pensione oltre cinque volte il minimo riceverà un aumento dello 0,6%, perché può recuperare solamente il 75% dell'inflazione
Il meccanismo è graduale, come il calcolo dell'Irpef: ad esempio, chi prende una pensione oltre cinque volte la minima riceverà l'aumento dello 0,8% sui ‘primi' 2.394,44 euro al mese, dello 0,72% sui circa 600 euro in mezzo, e dello 0,6% sulla somma che supera i 2933,06 euro al mese.
Secondo i calcoli della Uil, chi ha una pensione da mille euro lordi al mese avrà un aumento da 8 euro, chi ne prende 1500 ne riceverà 12 in più, a 2.500 euro di pensione l'incremento sarà di 19,92 euro al mese. Per le somme più alte, a 3.200 euro lordi al mese l'aumento sarà di 24,71 euro al mese, e a 4mila euro si riceveranno 29,52 euro al mese in più.
Pensioni minime 2025, solo 1,90 euro in più al mese
Una questione particolare si apre per le pensioni minime. Naturalmente, chi riceve l'assegno minimo oggi avrà un aumento dello 0,8% per l'inflazione. A questo si aggiunge poi l'incremento del 2,2% previsto in manovra dal governo Meloni per l'anno prossimo. Nel complesso, perciò, si parla di un aumento del 3%.
Bisogna però ricordare che quest'anno era già attivo un aumento, che non sarà riconfermato: un +2,7%. Grazie a questo, l'assegno minimo che considerando solo l'inflazione sarebbe stato di 598,61 euro, di fatto nel 2024 valeva 614,77 euro al mese.
Nel 2025, l'assegno minimo ‘sulla carta' (cioè guardando solamente all'inflazione) passerà da 598,61 a 603,40 euro. E, aggiungendoci ora il +2,2% deciso dal governo (invece del 2,7% non confermato), in tasca ai pensionati che prendono la minima non arriveranno più 614,77, ma 616,67 euro. Esattamente 1 euro e 90 in più al mese.
Come ha spiegato l'Ufficio parlamentare di bilancio nella sua audizione sulla manovra, "nel periodo 2021-26" le pensioni minime saranno aumentate comunque di "106,67 euro", che è più dell'inflazione stimata nello stesso periodo. In questo modo protegge appieno il "potere d’acquisto delle pensioni minime al 2026. Ma resta il fatto che uno dei partiti di governo, Forza Italia, aveva promesso di portare le minime a mille euro al mese entro fine 2027. Un obiettivo che appare sempre più lontano. A meno che non ci siano nuovi interventi sulla manovra da qui alla sua approvazione definitiva.