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Manovra 2024

Pensioni 2024, per i dipendenti pubblici il ministro Zangrillo dice che il governo cambierà la manovra

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha confermato che sulle pensioni dei dipendenti pubblici il governo sta studiando un maxi emendamento da presentare in Parlamento. E un cambiamento potrebbe arrivare anche sul taglio del cuneo fiscale, che penalizza alcuni.
A cura di Luca Pons
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Ancora una conferma che il testo della manovra del governo Meloni non resterà lo stesso fino alla sua approvazione, soprattutto quando si parla di pensioni. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, intervistato da Repubblica: per venire incontro alle proteste dei dipendenti pubblici che si vedrebbero l'assegno ridotto a partire dal 2024, il governo sta studiando un maxi emendamento.

A essere coinvolte, in particolare, sono quattro categorie decisamente ampie: medici, insegnanti delle scuole materne ed elementari, ufficiali giudiziari e dipendenti degli enti locali. In tutto si parla di circa 700mila persone, di cui più o meno 30mila dovrebbero lasciare il lavoro l'anno prossimo. Con il cambio di regole deciso dal governo in questa legge di bilancio, però, si troverebbero una pensione più bassa di quella che potevano aspettarsi fino a quest'anno. In alcuni fino a un quarto in meno.

"Non vogliamo che, soprattutto nel settore sanitario, queste norme diventino un incentivo per accelerare le uscite", ha detto il ministro, perciò "stiamo lavorando a dei correttivi". In effetti specialmente tra i medici molti avrebbero pensato di andare in pensione in anticipo, entro la fine del 2023, così da evitare il taglio dell'assegno. Ma questo darebbe un colpo al sistema sanitario, già in carenza di personale.

Zangrillo ha comunque difeso il taglio, dicendo che si tratta di un intervento su "alcune categorie di dipendenti degli enti territoriali che godono di meccanismi di rivalutazione più vantaggiosi", rispetto agli altri dipendenti statali. È vero, anche se risolvere la questione con un taglio retroattivo della persone ha suscitato diverse perplessità.

Per questo il ministro ha garantito che ministero dell'Economia e Inps stanno "approfondendo" per trovare "possibili soluzioni", che saranno "proposte quando la manovra sarà in Parlamento". Oggi la legge di bilancio è al Senato, in commissione, e proprio oggi alle 18 scadrà il termine per i parlamentari per presentare emendamenti.

Il ministro Zangrillo ha anche parlato di un altro aspetto problematico della manovra: alcuni dipendenti che riceveranno un aumento di stipendio perderanno il taglio del cuneo fiscale, e questo sostanzialmente azzererà tutti i vantaggi in busta paga. Zangrillo ha ribadito che con il taglio del cuneo il governo ha "cercato di avere riguardo per le fasce più deboli della popolazione, con redditi fino a 35 mila euro". Per chi supera di poco questa soglia però ci saranno problemi: "Si potrebbero verificare effetti che in qualche modo riducono i benefici. Dobbiamo avere le idee chiare su questo fenomeno: ci stiamo lavorando, per capirne bene le dimensioni".

I rinnovi l'anno prossimo dovrebbero interessare diverse categorie di dipendenti pubblici, e il governo Meloni ha fatto sapere che la priorità sarà per i sindacati militari. In più, anche la sanità dovrebbe procedere. Nel complesso, Zangrillo ha detto che "a regime, nel 2025, gli aumenti contrattuali saranno di circa il 6%, tra i 180 e i 190 euro al mese in media".

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