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Pensione di cittadinanza, Di Maio: “D’ora in poi nessuno prenderà meno di 780 euro al mese”

“D’ora in poi non ci deve essere più nessun pensionato che prende meno di 780 euro al mese. Ci sono dei pensionati minimi che in questo momento prendono 400 euro di pensione. La pensione di cittadinanza è nel contratto di governo”, ha dichiarato questa mattina il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio.
A cura di Charlotte Matteini
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Non ci sarebbe solo il superamento della legge Fornero mediante la riforma pensionistica su base "quota 100" proposta dalla Lega sul piatto, con l'avvicinarsi della legge di bilancio il vicepremier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, torna a combattere per inserire il reddito e la pensione di cittadinanza da 780 euro mese, come da contratto di governo siglato qualche mese fa.

Proprio con riguardo alla pensione di cittadinanza, proposta che mira sostanzialmente ad innalzare le attuali pensioni minime a 780 euro mensili, sembra esserci uno scontro aperto nel governo perché la Lega pare non essere così d'accordo. "D’ora in poi non ci deve essere più nessun pensionato che prende meno di 780 euro al mese. Ci sono dei pensionati minimi che in questo momento prendono 400 euro di pensione. A quei pensionati minimi noi stiamo dicendo: tutti coloro che vivono sotto la soglia di povertà, 780 euro al mese, e prendono la pensione, devono avere almeno 780 euro al mese", ha dichiarato questa mattina Di Maio a margine di un incontro in Assolombarda. "Qualcuno ha il coraggio di opporsi a questa cosa? Se lo prenda. Ma per quanto mi riguarda, è nel contratto di governo, si chiama pensione di cittadinanza", ha concluso Di Maio.

Il riferimento all'opposizione rispetto alla proposta di innalzare le pensioni minime è una velata stilettata ad Alberto Brambilla, l'esperto di previdenza della Lega che a più riprese ha criticato l'intenzione avanzata dal Movimento 5 Stelle sostenendo che nessuno più verserebbe i contributi nelle casse dell'Inps dovesse passare questa riforma e sottolineando che l'innalzamento avrebbe un fortissimo impatto sulle casse dello Stato.

Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario al ministero dell'Interno, Carlo Sibilia, la pensione di cittadinanza verrà inserita nella legge di bilancio e sarà disponibile già da gennaio 2019: "Partiremo a gennaio con le pensioni di cittadinanza. Andrà discussa la legge finanziaria ma nel momento in cui verrà depositata si avrà la certezza che ci sono le risorse, perché le abbiamo trovate. Le questioni che pone Tria verranno sicuramente superate se sono ostative rispetto all’erogazione delle pensioni di cittadinanza. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza lo avremo a marzo 2019".

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