Pdl, Pd e Terzo Polo: “Cancellare i finanziamenti ai partiti sarebbe un errore”
Il finanziamento pubblico non va abolito: tagliarlo, infatti, metterebbe la politica in mano alle lobbies. E' questo quanto sostenuto da Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. Nella relazione introduttiva alla proposta di legge recante "misure per garantire la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti e dei movimenti politici", i leader di Pdl, Pd e Terzo Polo hanno ribadito la necessità di non eliminare i finanziamenti ai partiti; in tale relazione, come riporta l'agenzia di stampa Asca, si legge che "cancellare del tutto i finanziamenti pubblici, destinati ai partiti- già drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011- sarebbe un errore drammatico, che punirebbe tutti allo stesso modo (compresi coloro che in questi anni hanno rispettato scrupolosamente le regole) e metterebbe la politica completamente nelle mani di lobbies, centri di potere e di interesse particolare".
Intervenire con regole che garantiscano trasparenza e controllo dei bilanci- Ovviamente, ammettono i leader dei partiti di maggioranza, bisognerà intervenire con nuove regole affinché vengano garantite "la trasparenza e il controllo sui bilanci". La relazione, oltre che dai 3 segretari, è stata firmata anche dai capigruppo dei partiti che alla Camera appoggiano il governo Monti. Si tratta di Fabrizio Cicchitto (Pdl), Dario Franceschini (Pd), Gian Luca Galletti (Udc), Benedetto Della Vedova (Fli) e Pino Pisicchio (Api). L'obiettivo resta quindi quello di approvare una "legge organica che trasformi i partiti in associazioni riconosciute, dotate di personalità giuridica, con precisi requisiti statutari". Occhio anche ai tempi d'approvazione del provvedimento. Sul tavolo della Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio ci sono diverse proposte di legge che arriveranno in Aula a maggio. "Con la presente proposta di legge- si legge nella relazione introduttiva- intendiamo approvare anticipatamente, nei tempi più rapidi possibili, una nuova normativa sulla trasparenza e sui controlli". I leader di Pdl, Pd e Udc segnalano 3 punti fondamentali del provvedimento: un sistema di controllo, che venga affidato a società indipendenti e che preveda l'istituzione di un'apposita commissione per la trasparenza; l'istituzione di un quadro sanzionatorio per chi sgarra; la trasparenza (ad esempio si abbasserà da 50 mila a 5 mila euro la soglia oltre la quale i contributi ai partiti vanno dichiarati pubblicamente; si pubblicheranno on line i bilanci dei partiti).