Pd, Schlein: “Vincerò le primarie per costruire un’alternativa alla destra e aiutare donne e giovani”
Il conto alla rovescia per le primarie del Partito Democratico è già partito: mancano appena 10 giorni al 26 febbraio, ed è ormai chiaro che ai gazebo si sfideranno Stefano Bonaccini, attuale governatore dell'Emilia-Romagna, e la sua ex vice, la deputata Elly Schlein.
L'ex europarlamentare dem, che a dicembre ha ripreso la tessera del Partito Democratico nello storico circolo della Bolognina, quello della ‘svolta' di Achille Occhetto, è convinta di poter recuperare terreno dopo il risultato del voto nei circoli (solo in Lazio e Lombardia si voterà fino al 19), secondo cui al momento sarebbe seconda con una ventina di punti di distacco da Bonaccini. È probabile che già in questa settimana Schlein si consulti anche con Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, per capire se possa arrivare da parte loro un sostegno esplicito nella fase finale della compagna verso la segreteria.
"Siamo molto soddisfatti di come è andata la prima fase di questo congresso all'interno dei circoli – ha detto in un'intervista a Fanpage.it – Partivo da outsider a dicembre, e in tempi molto rapidi siamo riusciti a costruire una rete trasversale di consenso anche dentro al partito, con dei risultati sorprendenti in alcuni territori. Siamo convinti che la partecipazione straordinaria che abbiamo visto da Sud a Nord in questo viaggio attraverso il Paese, nelle isole e anche fuori, si manifesterà anche alle primarie, ci permetterà di vincere queste primarie, di cambiare il Partito Democratico per contribuire poi a costruire l'alternativa alle destre che serve in questo Paese. Chiaramente ci sono anche gli altri candidati, mi confronterò anche con loro per vedere se ci sono punti in comune di convergenza, ma il nostro rimane un appello soprattutto alle persone che in questi anni sono rimaste affacciate, molto spesso deluse anche dalle scelte del partito e che oggi stiamo vedendo tornare. E accanto a loro anche tante persone che si stanno avvicinando per la prima volta a fare un'esperienza politica.
"Io sono convinta che questa partecipazione ci permetterà di fare davvero la differenza il 26 febbraio e di ridare anche slancio al partito".
Lotta alle diseguaglianze ed emergenza climatica sono inseparabili
Uno dei punti principali della mozione di Schlein, ‘Parte da noi', è che la lotta alle diseguaglianze ed emergenza climatica sono due temi che vanno affrontati insieme: "Faccio una premessa. Giustizia sociale climatica per noi sono inscindibili. Basta guardare chi sta pagando più alto il prezzo dell'emergenza climatica in corso: dentro al nostro Paese sono le fasce più povere, quelle più colpite anche dal caro bollette di questi mesi, ma anche fuori dal nostro Paese. Sono i paesi più poveri che hanno pagato maggiormente il prezzo di questo surriscaldamento globale, con la siccità, la desertificazione. Quindi abbiamo necessità di fare insieme politiche che riducano le diseguaglianze e che abbattano le emissioni climalteranti", ha detto Schlein.
"Si può fare, ad esempio, investendo sull'efficientamento energetico delle case popolari, perché riducono le bollette alle fasce più povere, ma al contempo riducono le emissioni climalteranti che stanno distruggendo il Pianeta e danneggiando fortemente anche la nostra salute. Oppure ancora, perché insistiamo sul trasporto pubblico locale gratuito per i giovani delle fasce economicamente svantaggiate? L'abbiamo fatto in Emilia-Romagna durante la pandemia e stanno aumentando le richieste di abbonamenti. Ma perché io faccio risparmiare a una famiglia in difficoltà 600€ all'anno, ma al contempo riesco a creare la cultura di una mobilità sostenibile, meno inquinante sul mezzo collettivo. Quindi politiche concrete".
"Mi viene in mente quello che abbiamo fatto sulle comunità energetiche: sono un modello della società che possiamo ambire a costruire. È un modello attraverso il quale le cittadine e i cittadini, le associazioni, i comuni, ma anche le imprese, le scuole, possono mettersi insieme, produrre energia pulita e rinnovabile, ad esempio con i pannelli solari sui tetti, condividerle e scambiarla. E di nuovo c'è una doppia convenienza, perché io riesco a ridurre le bollette e ridurre le emissioni. Quindi io credo che questi due temi siano inscindibili".
Schlein contro la scuola del ‘Merito' del governo Meloni
Schlein attacca anche le politiche messe in campo fino ad ora dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha proposto di finanziere le scuole pubbliche anche con risorse dei privati: "C'è una grande questione che è quella della scuola. Per noi la scuola pubblica deve essere il primo grande strumento di emancipazione sociale. E sono preoccupata dalle parole inquietanti di questo ministro che ha messo il ‘merito' nel nome del ministero, prima di dire che a tutte le bambine e i bambini di questo Paese bisogna assicurare uguali diritti di opportunità di accesso a un'istruzione di qualità".
"Oggi non è così – ha sottolineato Schlein a Fanpage.it – Oggi non è la stessa cosa. Quando il ministro Valditara dice ‘le scuole dovrebbero trovare dei finanziamenti privati', Io ho capito che idea hanno: quella di scuole di serie A, magari nei quartieri già più facoltosi delle città che stanno meglio, per i figli e le figlie delle famiglie che stanno già bene. E poi scuole di serie B, magari da tenere un po più nascoste nelle aree più marginalizzate, dimenticate di questo Paese, dove vanno le figlie, i figli delle famiglie più povere, perché possano rimanere povere per altre cinque generazioni. Noi siamo contrari, noi ci batteremo contro questa idea, perché l'idea è che l'ingresso a scuola deve essere il primo strumento che sblocca un ascensore sociale che è fermo da troppo tempo. Altrimenti le diseguaglianze e si perpetreranno per sempre anche per tutti gli anni a venire, anche nell'accesso al lavoro".
Il Pd farà ancora alleanze con il M5s e con il Terzo Polo?
Dopo la sconfitta subita alle ultime elezioni regionali in Lazio e Lombardia, dove il Pd era alleato rispettivamente con il Terzo Polo e con il M5s, verrà riproposto ancora questo schema in futuro, magari tentando un'alleanza a tre?
Per Elly Schlein è necessario prima di tutto ricostruire l'alleanza con i cittadini: "Io credo che l'alleanza che si è spezzata è quella con i nostri mondi di riferimento con cui si è spezzato qualcosa. Evidentemente non stiamo rappresentando chi vorremmo rappresentare. Parlo del mondo del lavoro, parlo del mondo del terzo settore, dell'accoglienza, parlo del mondo della scuola. Allora in questi anni qualcosa si è rotto. Ci vuole molta cura per ricucire queste relazioni e per mobilitarci insieme, per una nuova visione del futuro del Paese, che sia anche alternativa a quello che stanno facendo le destre che sono al governo".
"Insomma, la destra ha vinto le elezioni, è andata al governo, fa la destra. Noi dobbiamo costruire la sinistra che è mancata in questi anni, che le persone non hanno più riconosciuto. Dentro l'astensionismo, che è il dato più forse doloroso e drammatico di questa tornata, noi abbiamo visto, anche a settembre, che la maggioranza delle persone che rinunciano al diritto al voto sono le persone che hanno i redditi più bassi, questa è una vera crisi della democrazia".
"E allora è chiaro che per chi ambisce a costruire una sinistra che stia dalla parte degli ultimi, un astensionismo così alto di quelle fasce che rischiano di essere costantemente marginalizzate è un problema molto serio. Ed è credo lì che dovremo porre tutta la nostra attenzione e tutto il nostro impegno. Quindi credo che questa alleanza è la prima che noi dobbiamo curare, per fare risalire il partito. E poi certo, contribuire anche a costruire delle alleanze per tornare a fare una proposta vincente, competitiva con quelle delle destre. Perché forse è mancato un po' questa impressione, di poter davvero giocarsela alla pari per vincere in queste elezioni regionali".
"Io credo che noi proporremo alle altre opposizioni battaglie comuni, il salario minimo, il congedo paritario, la lotta contro l'emergenza climatica, questioni concrete su cui è doveroso fare uno sforzo insieme, in Parlamento e anche nel Paese. Perché sarebbe il responso abile continuare, dopo questi esiti elettorali, a fare la gara per un punto in più o in meno nei sondaggi, anziché collaborare su battaglie comuni per fare un'opposizione anche più efficace. E questo credo che ce lo dobbiamo porre non soltanto noi come Partito Democratico, ma se lo devono porre come tema anche le altre opposizioni, per tornare poi a vincere".