Pd, Schlein contro i ‘signori delle tessere’ in Campania: “Non è una storia nuova, ma deve finire qua”
La candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein, in un'intervista a Fanpage.it, prende posizione contro lo scandalo dei tesseramenti ‘gonfiati' nella Regione Campania per il voto nei circoli in vista delle primarie dem del 26 febbraio, di cui Fanpage.it si è occupato in questi giorni con diversi articoli.
In base a quanto emerso dalla nostra inchiesta sono emerse diverse irregolarità in diversi Comuni, in cui sono poi state cancellate migliaia di tessere ‘fantasma'. In pratica sono state violate le regole previste per i pagamenti e il tesseramento online, che prevedono un tetto di tre pagamenti al massimo con una sola carta di credito o iban. Da quanto risulta ci sono stati casi di centinaia di tessere pagate con lo stesso conto. Ad esempio a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, cittadina di 40 mila abitanti, le tessere del Pd sono 459. Di queste ben 145 sono state segnalate come irregolari perché pagate in pacchetti superiori a 3 dalla stessa carta di credito.
Un vero e proprio "sistema" collaudato per dopare il tesseramento: nomi e cognomi di presunti iscritti al Pd, collegati a numeri di telefono ed account mail di esponenti istituzionali, bonifici unici per pagare pacchetti di tessere, e un numero abnorme di tessere rispetto al reale peso politico del partito in un territorio.
"Purtroppo non è una storia nuova, ma è una storia che deve finire qua", ha commentato la deputata Elly Schlein. "Anzi, ci stiamo candidando anche per questo, per spazzare via queste dinamiche, perché rischiano di deprimere peraltro la partecipazione sana di decine di migliaia di iscritti o di iscritti al partito in tutta Italia, e non lo possiamo permettere. Anche noi abbiamo visto delle irregolarità, le abbiamo segnalate, abbiamo avuto fiducia nel lavoro delle commissioni per il Congresso che fortunatamente in molti di questi casi sono intervenute prontamente. In alcuni casi anche dovendo cancellare migliaia di tessere.
"Io vorrei guidare un partito in cui nessuno si senta più padrone né delle tessere né delle persone. Basta con i capibastone, basta con i pacchetti di tessere, basta con quei territori in cui abbiamo visto un numero di iscritti al circolo maggiore dei voti presi alle ultime elezioni politiche".
"Come dice colui che ha guidato la Commissione regionale per il Congresso in Campania, Franco Roberti, persona di grandissima autorevolezza, questa roba non si deve più vedere. Non ci possono essere dei sultanati. C'è una questione morale che si pone, e che ci deve vedere fare ogni sforzo, nel modo più rigoroso possibile, per eliminare queste pratiche, e che speriamo di monitorare perché non accadano anche alle primarie del 26 febbraio", ha dichiarato Schlein a Fanpage.it.
La deputata dem si aspetta anche che arrivino parole di condanna per tali episodi da parte dei suoi avversari, da Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli: Mi aspetto che una condanna arrivi da tutti i candidati perché è la nostra responsabilità come candidati candidarci a cambiare queste logiche in questo partito. Io stessa sono molto felice delle scelte che ho fatto e delle chiamate che ho deciso di fare, così come delle chiamate che ho deciso di non fare, perché ci deve essere una cosa che viene prima della rincorsa del consenso, che il buon senso di capire che questi elementi avvelenano la sana partecipazione, che invece fortunatamente è maggioritaria.
"Il voto – ha sottolineato Schlein – si è tenuto in modo assolutamente regolare e conforme alle norme che ci siamo dati nella gran parte del territorio nazionale. E questo ci deve portare a una condanna ferma e unanime, e soprattutto ad allontanare quei soggetti che si avvicinano nel modo sbagliato".