Pd, Provenzano a Fanpage: “Elly Schlein è la sinistra contemporanea, dividersi ora sarebbe un errore”
Il deputato del Pd Giuseppe Provenzano, ex vice di Enrico Letta, è uno dei più convinti sostenitori di Elly Schlein, eletta segretaria dopo le primarie che si sono tenute lo scorso 26 febbraio. L'ex ministro del Sud è stato uno dei primi, tra i big del partito, ad appoggiare la mozione Schlein, e oggi rivendica anche il risultato in Sicilia, dove, in controtendenza rispetto ad altre Regioni del Sud, il risultato dei gazebo è stato un plebiscito per la parlamentare dem: Schlein ha vinto con una percentuale del 57,3 per cento contro il 42,7 per cento di Stefano Bonaccini, una forbice più ampia rispetto al risultato nazionale. Anche qui il voto dei circoli è stato completamente ribaltato: tra gli iscritti Bonaccini era avanti 42,2%, mentre l'ex leader di OccupyPd aveva ottenuto il 36,9%.
"È stata una grandissima soddisfazione e questo non lo nascondo. Ci abbiamo lavorato. Devo dire che ho avuto il sospetto quando sono andato in giro in Sicilia, con Elly Schlein, che ha mobilitato persone e presenze alle manifestazioni, davvero queste sì inaspettate. E allora ci ha fatto capire che il vento stava cambiando. Con Stefano Bonaccini c'era schierato un pezzo importante del gruppo dirigente siciliano, la maggior parte dei deputati regionali. Noi abbiamo fatto un lavoro per far conoscere all'opinione pubblica siciliana la proposta di Elly Schlein, questa piattaforma con la quale volevamo cambiare il Partito Democratico. C'è stata una risposta grande, forte, in controtendenza rispetto al voto del Sud. Ed è un piccolo motivo di orgoglio per alcuni di noi", ha detto Provenzano in un'intervista a Fanpage.it.
È possibile però che questa distanza tra il voto degli iscritti e quello degli elettori che si sono espressi ai gazebo possa portare a uno scollamento tra base e vertice troppo difficile da gestire? Secondo Provenzano questo non sarà un problema, e non vede l'ombra di una scissione all'orizzonte, sebbene le nuove nomine – in questi giorni la neo segretaria deve comporre la sua squadra – potrebbero creare tensioni e malumore all'interno del Partito Democratico, soprattutto tra gli sconfitti. Per il parlamentare il possibile cambio delle capogruppo alla Camera e al Senato, con la sostituzione di Serracchiani e Malpezzi, entrambe vicine alla mozione del governatore dell'Emilia-Romagna, è solo un normale e fisiologico "avvicendamento": "Devo dire che le capogruppo al Senato e alla Camera, con un gesto di grande sensibilità, hanno rimesso il loro mandato nelle mani della nuova segretaria, che a questo punto farà le sue valutazioni, farà le sue scelte. Ma sono le primissime ore e i primi giorni. Schlein si è impegnata subito su una priorità che non è i nostri assetti interni, ma fare l'opposizione: perché un conto è stare all'opposizione, un altro è fare opposizione".
"Più che rischi io vedo soprattutto le opportunità di questa nuova fase – ha sottolineato Provenzano a Fanpage.it – Quando si riunisce un popolo, che si divida il gruppo dirigente poi è un errore. Anzi, io dico sempre che le scissioni sono sempre un errore. Ma in questo caso di fronte al governo più di destra della storia della nostra Repubblica che sta producendo orrori, di fronte a Giorgia Meloni, dividersi sarebbe un crimine".
"Quindi no, non credo che ci sia rischio di scissioni. Le parole di Stefano Bonaccini lasciano ben sperare. Sono parole molto sagge, di amore anche, nei confronti del Partito Democratico. Quindi noi dobbiamo andare avanti, dobbiamo andare avanti uniti, ma nella chiarezza del messaggio politico, perché è arrivata una domanda forte di cambiamento del Partito democratico che non si può deludere", ha aggiunto.
Che Pd sarà quello di Elly Schlein?
Per Provenzano quello che è successo domenica scorsa è stata "una piccola rivoluzione per il Partito democratico". Il cuore della mozione di Schlein, che detterà anche l'indirizzo politico delle riforme che proporrà il nuovo Pd, sono la giustizia sociale e la giustizia ambientale.
La vittoria di Schlein è "una buona notizia per il Partito democratico, perché in un giorno, anzi in una notte, ci ha ridato centralità nello scenario politico nazionale e ci ha ridato anche un po' il pallino dell'opposizione, come si è visto in Parlamento di fronte al ministro Piantedosi e alla vicenda che coinvolge l'intero governo nella tragedia di Crotone".
"Di fronte a una destra che è che non si vergogna delle sue idee, anche quando sono così regressive o persino disumane come quelle professate da Piantedosi in queste ore, abbiamo bisogno di una sinistra che riscopra i suoi valori, la bellezza dell'uguaglianza, della libertà, della difesa dei diritti umani. Questo significa tornare al passato? No, significa guardare al futuro. Questo è quello di cui si parla in tutto il mondo, questo quello è di cui abbiamo bisogno in Italia: una sinistra contemporanea, questo è Elly Schlein, questa è la nostra proposta. Una sinistra contemporanea, una sinistra nuova, però una sinistra".