Pd: “Piano Mattei è un mistero, nessuna cifra”, Tajani: “È un nuovo approccio, l’Africa è una priorità”
"Niente paternalismi o atteggiamenti predatori. Ma un vero partenariato, una relazione tra pari. L'Africa vista con occhi africani. In questa logica, condivideremo alcune proposte con i governanti africani al vertice di Roma del 5 e 6 novembre".
Il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, risponde a una interrogazione del Partito Democratico sui tempi di definizione del cosiddetto ‘Piano Mattei per l'Africa', che ironicamente il deputato del Pd Provenzano definisce "uno dei più grandi misteri italiani".
"La presidente del Consiglio ne aveva parlato ormai un anno fa nel discorso di insediamento alle Camere. Lei ministro ne ha parlato meno, e ha dato l'idea di non saperne molto, quasi subendo una diplomazia parallela di Palazzo Chigi. Noi di questo Piano Mattei non abbiamo saputo più nulla. Se non che avete scomodato un grande antifascista per un piano che evidentemente non c'è, che sta diventando come l'Araba Fenice. Solo che Giorgia Meloni ne ha parlato addirittura all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite", ha detto Provenzano "Ma non avete mai parlato in Cdm né in questo Parlamento. Azioni, progetti, risultati attesi, cifre, questo sarebbe un piano. Noi non pretendiamo molto, vorremmo almeno un sito, una scheda di sintesi, uno straccio di idea".
"Apprezzo la sua vena poetica. Non sono un mite, non mi faccio commissariare, sono solo una persona educata, c'è una bella differenza tra mite ed educato – ha risposto Tajani – l'Africa è una priorità per gli interessi nazionali e per gli equilibri globali, per questo il governo l'ha messa al centro della politica estera italiana: con un nuovo approccio: ascoltare, rispettare e costruire insieme. L'Africa è stato il tema principale di tutti i nostri incontri bilaterali. Ho riunito in due occasioni tutti gli ambasciatori africani per rendere operative collaborazioni nei settori di interessi comuni. Ecco cosa significa il metodo Mattei".
"Intendiamo – ha detto ancora Tajani – mettere a sistema le attività che l'Italia realizza, orientando le sue priorità condivise e mobilitare nuove risorse, non solo pubbliche. Vogliamo incrementare le joint venture per trasformare in loco le materie prime, e con lavoratori africani, di cui il Continente è ricco".
"L'Africa è il primo beneficiario delle nostre attività. Nel Continente abbiamo 400 attività a dono e più di 40 progetti a credito, per un totale di circa 2 miliardi di euro. Ma l'Italia non può farcela da sola. Fin da quando ero vicepresidente della Commissione a Bruxelles insistevo l'importanza di un Piano Marshall per l'Africa. Oggi più che mai è necessario coinvolgere le organizzazioni e le istituzioni finanziarie internazionali come abbiamo fatto per la conferenza di Roma, la Conferenza internazionale su Sviluppo e Migrazioni". Tajani ha assicurato poi di aver già sensibilizzato gli interlocutori della comunità internazionale durante gli incontri avuti a margine dell'Assemblea generale dell'Onu e che il tema dello sviluppo dell'Africa sarà al centro della presidenza italiana del G7.