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Pd, Nicola Zingaretti: “Voglio fare il segretario. No ad alleanze con il Movimento 5 Stelle”

L’attuale governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, conferma la sua candidatura alla segreteria del Partito democratico intervenendo all’incontro di AreaDem a Cortona, Arezzo. “Alleato è una parola bellissima, ma mai con il Movimento 5 Stelle. Ce le faremo a vincere? Ne sono convinto. Dobbiamo cambiare per essere più credibili”.
A cura di Ida Artiaco
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"Voglio fare il segretario del Pd, il resto sono caricature: denigrano chi esprime delle idee a prescindere dalle idee". Con queste parole Nicola Zingaretti, attuale governatore del Lazio, è intervenuto nella mattinata di oggi, domenica 2 settembre, all'incontro di AreaDem, la corrente di Dario Franceschini e Piero Fassino, a Cortona, in provincia di Arezzo, ribadendo la sua volontà di candidarsi alla segreteria del Partito Democratico. "E' evidente – ha continuato- che non voglio allearmi con i 5 stelle, li ho sconfitti due volte, ma voglio parlare con chi ci ha abbandonato, voglio capire perché. Dobbiamo combattere, altro che subalternità. E' subalterno chi nella battaglia interna usa gli stessi strumenti che critichiamo nei cinquestelle".

Ma non esclude altre alleanze. "Il Pd deve essere mallevadore di nuove alleanze, non è vero che tutto ciò che non è Pd è nemico del Pd – ha sottolineato ancora Zingaretti -. Alleato è una bellissima parola. Sulla battaglia per le europee siamo tutti d'accordo, certo che bisogna allearsi. Il congresso del partito ha senso se dice agli italiani ‘venite a rigenerare un pensiero democratico'. Siamo convinti che si può vivere meglio in Italia, come partito dobbiamo cambiare per essere più credibili".

Alla domanda se il Pd potrà farcela o meno a ritrovare la vittoria alle urne, dopo le ultime quattro sconfitte consecutive, Zingaretti non ha dubbi: "Io credo di sì, ne sono convinto, se cambiamo, se guardiamo in faccia il mostro e affrontiamo la radice vera della nostra sconfitta. Voglio un partito che nella rete sia il migliore e il più organizzato per combattere la battaglia delle idee".

Non poteva mancare una stoccata al vice premier leghista Matteo Salvini. "C'è bisogno – ha concluso il governatore del Lazio – di nuovo riformismo con al centro il valore della persona, crescita ed equità per riconquistare il nostro popolo, produzione ricchezza e redistribuzione, un modello europeo diverso, con al centro la potenza della nuova generazione di italiani, i giovani che sono le prime vittime di questo pasticcio, a cui si nega un futuro possibile. Altro che prima gli italiani, gli italiani sono le prime vittime di Salvini".

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