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Maurizio Martina: “Rispetto la scelta di Minniti, Pd esca da logiche asfittiche”

Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Pd, in un’intervista a Skytg24: “”Troppe volte noi alla prova dell’unità siamo mancati, ora molti, anche io, e tanti iscritti sono preoccupati da una discussione non all’altezza del Paese. Il tema fondamentale è l’Italia e il cambiamento del Pd per l’alternativa a questa destra pericolosa. Dividere il fronte, ha ragione Minniti, sarebbe un atto di irresponsabilità”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo Maurizio Martina, uno dei candidati in corsa per la segreteria del Pd, la discussione in atto nel partito "non è all'altezza della responsabilità che abbiamo verso il Paese. Insieme, nella nostra pluralità, serve un cambiamento del Pd per corrispondere a questa responsabilità di costruire un'alternativa ad una destra pericolosa. Dividere il fronte, ha ragione Minniti, sarebbe un atto di irresponsabilità nei confronti del Paese". Lo ha detto intervenendo a SkyTg24, invitando i colleghi a "non replicare schemi che tanto hanno fatto male al centrosinistra. Abbiamo diverse prove che itinerari di questo tipo non fanno bene al Paese".

Riguardo alla scelta di Marco Minniti di rinunciare alla candidatura, Martina esprime "grande rispetto": "Conosco la serietà di Minniti da tanti anni, è una scelta non banale". Non si sa ancora se i renziani presenteranno o meno un'altra candidatura. Martina si rivolge quindi a Matteo Renzi, commentando il suo intervento di oggi: "Proprio perché pensi al Paese devi pensare all'alternativa con il Pd" al centro di una nuova coalizione.

Anche Francesco Boccia si rammarica per lo stop della corsa di Marco Minniti: "Mi dispiace per il ritiro di Marco Minniti, è una personalità politica che ha fatto una scelta immagino sofferta e di grande dignità. Con la sua esperienza avrebbe dato un grande contributo al dibattito congressuale. Quando però si è candidati anche di pezzi di apparati si rischia di non ritrovarsi più sui valori. L'ho detto più volte e lo ribadisco ancora a Martina e Zingaretti: liberatevi dagli apparati perché, come insegna anche questa vicenda, i candidati pur di vincere rischiano di non riconoscersi più. Torniamo ad ascoltare chi è andato via, chiediamogli il perché ci hanno lasciato e convinciamoli uno per uno a tornare nel Pd, un Pd a porte aperte. Solo così torneremo credibili nel Paese".

Su una possibile discesa in campo dell'ex ministro Graziano Delrio Martina afferma: "Ha già detto in maniera chiara che il tema della segreteria Pd non è per lui oggi il tema, sta lavorando bene come capogruppo e sta lavorando con noi e con altri, quindi lo escluderei".  

L'auspicio di Martina è che "il congresso Pd dia modo di essere partecipi, ci sia un confronto necessario per l'alternativa, pensando al Paese, uscendo da logiche asfittiche, di posizionamento che non interessano nessuno" e "rompendo con gli schemi del passato".

Martina ha poi rivendocato il lavoro degli ultimi mesi in cui ha ricoperto il ruolo di segretario: "Ho praticato l'unità in un tempo complicatissimo". E tuttavia "facciamo un congresso per cambiare il Pd e l'ossessione diventa il 51%… l'ossessione devono essere le idee". E un "lavoro di ricostruzione" del rapporto con i cittadini. Dunque, rispetto al confronto con l'M5s, Martina spiega: "L'M5s sta cambiando pelle. Dobbiamo rivolgerci agli elettori M5s delusi da qusti mesi. Lì c'è la sfida del Pd". 

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