Pd, Matteo Renzi: “L’alleanza con il M5s avrebbe distrutto la democrazia”
L’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd, Matteo Renzi, torna a parlare dell’alleanza rifiutata con il Movimento 5 Stelle dopo le elezioni. Durante la trasmissione Porta a Porta, in onda su Rai 1, spiega: “Una parte del mio partito aveva la tesi strana di ‘civilizzare i barbari'. L'idea di fondo era quella di fare un bipolarismo populista con da un lato il M5s con il Pd a fare da cavaliere servente e dall'altra la Lega con Forza Italia a fare lo stesso. Questo avrebbe distrutto la democrazia italiana”. Per quanto riguarda il futuro del Pd, Renzi si dice certo che nessun segretario – dopo le primarie del 3 marzo – riproporrà un’alleanza con i Cinque Stelle: “È un’ipotesi che non c’è”, afferma ancora. “Tutti e tre hanno smentito – dice riferendosi ai candidati: Zingaretti, Martina e Giachetti – e io mi dichiaro soddisfatto. Al nuovo segretario faccio un augurio: quello di non passare quello che ho passato io”.
Il processo ai genitori
L’ex presidente del Consiglio parla anche dei genitori, ora agli arresti domiciliari: “Per i miei genitori chiedo solo una cosa: si vada a processo subito. Massimo rispetto per i magistrati. Dall'altro lato, mi permetta di dire che non ha senso questo modo di fare i processi. Non si fanno i processi passando le veline alle redazioni dei giornali. Non si fanno i processi così. I miei genitori hanno una linea difensiva chiara e forte, credono che non ci sia niente, non si tratta delle loro aziende ma di altre che altri pensano siano loro. Ma non ci cado a questo gioco, di fare il processo a Porta a Porta. Io sono convinto che se non avessi fatto politica alcune di queste scelte non sarebbero state fatte”.
Il governo e Salvini
Renzi parla del ministro dell’Interno: “Salvini si è cannibalizzato Berlusconi e Di Maio, è salito complice gli errori di M5s, Vediamo se reggerà. Salvini è in campagna elettorale permanente ma il Paese va a carte quarantotto, è in campagna fissa, il problema è che l'Italia si sta fermando: fatturato industriale, ordinativi, Pil, posti di lavoro. Tutti gli indicatori sono negativi. DI Maio dice ‘non è colpa nostra', ma o è colpa vostra o portate sfortuna. Se gli indicatori vanno male, tempo due, tre mesi la gente ti chiede il conto, la simpatia dura un certo tempo. Quando governi devi portare i risultati”.
L’ex segretario del Pd rivolge un appello al governo italiano: “Smettetela di litigare, aprite questi benedetti cantieri. I soldi ci sono, li sabbiamo messi noi. Non date il reddito di cittadinanza agli operai, abbassate le tasse sul lavoro”. E proprio sul reddito di cittadinanza aggiunge: “Il meccanismo tende a instaurare una dipendenza dal burocrate e dal politico. È un meccanismo complicatissimo, tecnicamente una follia”.