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Pd – Lista Ingroia, Orlando: Franceschini mi ha proposto un accordo di desistenza

Il sindaco di Palermo ha rivelato che il capogruppo del Pd gli avrebbe chiesto di non presentare le liste di “Rivoluzione Civile” al Senato nelle regioni in bilico per le elezioni politiche. L’onorevole del Pd però smentisce e parla di semplice “descrizione di un quadro oggettivo”.
A cura di Antonio Palma
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Orlando e Franceschini desistenza lista Ingroia

Dopo gli ultimi sondaggi sulle prossime elezioni politiche sembra che il Pd sia preoccupato e cerchi di garantirsi quella vittoria anche al Senato che gli garantirebbe di governare. Se dopo le ultime dichirazioni di Bersani è sempre più in bilico un accordo post elettorale con il centro di Monti, dall’altra parte sembra che alcuni pezzi del centrosinistra siano pronti ad aprire alla lista di Ingroia. Non è solo Nichi Vendola infatti che si dice possibilista su un accordo con Rivoluzione Civile ma, stando a quanto dichiarato da Leoluca Orlando, anche esponenti di punta del Pd come Dario Franceschini. Secondo il sindaco di Palermo il Partito democratico è talmente preoccupato per la continua crescita della lista Ingroia da chiedergli di non presentare “le liste in regioni chiave quali la Sicilia, la Campania e la Lombardia”. Come afferma lo stesso Orlando “il Pd intende troncare ogni rapporto con Monti e con il montismo per costruire finalmente un'alternativa credibile di governo” e si appella la movimento di Ingroia.  “Dario Franceschini mi ha contattato questa mattina a nome del Pd e mi ha proposto un accordo di desistenza” ha rivelato Orlando in una nota, aggiungendo “io non posso che portare questa richiesta nella cabina di regia di Rivoluzione Civile”.

Franceschini smentisce – Franceschini dal suo canto però ha subito smentito di aver fatto al sindaco di Palermo la proposta di un accordo per le elezioni politiche 2013, ritenendo evidente che  “ non vi sia alcun spazio per una qualsiasi forma di accordo politico con la Lista Ingroia, anche per rispetto delle legittime ma profondamente diverse posizioni politiche tra noi e loro”. Il deputato del Pd ha precisato che le cose dette da Orlando sono le stesse di cui ha parlato anche nelle interviste di questi giorni, in pratica per l’onorevole del Pd nelle regioni a rischio la lista Ingroia potrebbe favorire la vittoria del centrodestra “rendendo il Senato ingovernabile”. Franceschini ha spiegato di non aver fatto “nessuna proposta di patto o desistenze”, ma solo una  “descrizione di un quadro oggettivo, rispetto al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”.

Di Pietro candidato in Lombardia nella lista Ingroia? – L'accordo comunque appare lontano, se infatti  Enrico Letta ha smentito la possibilità di “un negoziato in corso" con Rivoluzione civile, De Magistris  si dice contrario a qualunque accordo con il Pd perché “si snaturerebbe l'essenza stessa di Rivoluzione Civile, una lista candidata a vincere le elezioni in quanto alternativa al polo centrista di Bersani e Monti”. Nel frattempo però anche al’interno del partito di Ingroia nascono i primi malumori. In Lombardia 1 nella circoscrizione di Milano e della Brianza sembra che  per la Camera sarà candidato al numero tre il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. La notizia non è stata presa bene da Vittorio Agnoletto che in questo modo rischia di restare fuori dalla corsa. Il leader milanese del movimento "Cambiare si può" ha dichiarato che se la notizia fosse confermata  “si tratterebbe di una scelta antidemocratica che escluderebbe la rappresentanza dei movimenti”.

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