Pd, Enrico Letta annuncia la sua candidatura a segretario: “Io ci sono”
Enrico Letta ha sciolto la riserva. Dopo il suo ritorno nella Capitale, e dopo 48 ore di riflessioni e colloqui, l'ex premier ha deciso di accettare la sua candidatura a segretario Pd. "Francamente lunedì scorso non avrei immaginato di stare qui ad annunciare la mia candidatura alla guida del Pd, quel partito che ho contribuito a fondare e che oggi vive una crisi profonda. Lo faccio per amore della politica e per passione per i valori democratici", ha detto in un video sul suo profilo Twitter.
"Parlerò domenica all'assemblea del Pd – ha aggiunto – io credo alla forza della parola, al valore della parola. Chiedo a tutti coloro che domenica voteranno di ascoltare la mia parola, di votare sulla base delle mie parole. Sapendo che io non cerco l'unanimità, cerco la verità nei rapporti tra di noi per uscire da questa crisi e guardare lontano".
"Aprirò un dibattito in tutti i circoli. Chiedo alle democratiche e ai democratici nelle prossime due settimane di discutere, nelle modalità in cui questo oggi è possibile. Poi faremo insieme sintesi e troveremo le idee migliori per andare avanti, insieme".
Il suo annuncio è stato preceduto da un tweet, in cui ha citato la senatrice a vita Liliana Segre: "Stamani. Prima di decidere. Al Ghetto di Roma, ricordando le parole di Liliana Segre ‘non siate indifferenti'". Un messaggio che aveva lasciato intravedere la sua volontà di dire sì.
Davanti all'iniziale ritrosia, mostrata con un tweet la scorsa domenica, si pensava che Letta non avrebbe accettato l'incarico, e che fosse intenzionato a rimanere a Parigi, dove dirige la Scuola di affari internazionali dell'Istituto di studi politici di Parigi. In un primo momento si era infatti detto sorpreso di aver letto il suo nome sui giornali come possibile nuovo segretario del Pd: "Quel che penso è che l’Assemblea tutta debba chiedere a Zingaretti, al quale va la mia stima e amicizia, di riprendere la leadership. Peraltro io faccio un’altra vita e un altro mestiere". Poi davanti alle tante richieste arrivate dai colleghi di partito ha deciso di considerare seriamente la proposta, ma a due condizioni: che non si tratti di un incontro a tempo e che ci sia un largo sostegno dell'assemblea, che deciderà domenica 14 marzo.
Nelle ultime ore, dopo aver parlato con Nicola Zingaretti, Dario Franceschini e Andrea Orlando, Letta ha chiamato anche il leader di Base riformista Lorenzo Guerini per sondare il terreno in vista del voto di domenica. L'area che fa riferimento al ministro della Difesa e a Luca Lotti ha convocato un riunione per questo pomeriggio via zoom. Sembra comunque propendere per un voto favorevole sul nuovo segretario. Guerini gli avrebbe però chiesto rassicurazioni circa l'impegno del Pd sull'agenda Draghi, su un'identità riformista del partito e su una maggiore autonomia rispetto al M5S. Per Base riformista, come è noto, la via maestra sarebbe quella di un congresso da convocare in tempi stretti, con nuove primarie.
"Enrico Letta è la persona giusta e corretta per aiutare il Pd a continuare a ricollocarsi come protagonista indiscusso della democrazia in Italia", ha commentato il segretario dimissionario del Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a margine dea presentazione dell'ingresso in Giunta regionale del M5S.
"Avevo preso in mano il partito un anno dopo una sconfitta devastante che lo aveva marginalizzato e l'ho portato fino a qua. Ora è un partito forte, di governo e protagonista della democrazia italiana – ha aggiunto – Rischiavamo la palude delle polemiche, ho deciso di farmi da parte per generosità e amore dell'Italia e del partito e se ora Enrico, come sono convinto lui può fare, prende in mano il testimone e guida questo rinnovamento abbiamo raggiunto un grande obiettivo".