Pd e Sardine inconciliabili (per ora). Cristallo: “Noi pensiamo agli orfani della sinistra”
Quando Nicola Zingaretti, il segretario del Pd, ha proposto alle Sardine di partecipare al prossimo congresso del Pd Mattia Santori, uno degli animatori del movimento spontaneo che da più di due mesi riempie le piazze della Penisola, non ha del tutto declinato l'invito. Se da una parte infatti ha fatto notare che le Sardine sono ancora "in fase di gestazione", e che quindi un coinvolgimento di questo tipo sarebbe prematuro, dall'altra si è comunque complimentato per la voglia di rinnovamento espressa dal segretario dem: "Il Pd si è messo in discussione e gli va dato atto. È il partito che ci ha dato più ascolto e mostra un'apertura vera verso di noi".
Ora in un'intervista sul ‘Mattino' Jasmine Cristallo, calabrese e referente delle Sardine al Sud, dichiara apertamente che collaborare con il Pd sarebbe un errore: "Se il Pd avesse la forza delle Sardine non sarebbe nelle condizioni in cui si trova né aprirebbe a noi. Io per esempio non ho mai votato Pd", ha detto l'attivista. In Campania anche il governatore dem Vincenzo De Luca ha mandato un segnale d'apertura al Movimento, e Cristallo ha mostrato lo stesso scetticismo: "È un amministratore locale, ma noi rispondiamo solo ai capi politici come Zingaretti. Non siamo lo strumento di nessuno. Prendiamo atto dell'interesse, significa che abbiamo inciso sulla scena politica nazionale, ma i tempi non sono maturi per fare alcuna valutazione. Non possiamo stabilire oggi che cosa faremo. C'è una sinistra sommersa, ci sono orfani di rappresentanza, questa è la verità", ha detto ancora la coordinatrice delle sardine calabresi. Ora insomma tutti gli sforzi devono essere concentrati esclusivamente sulle elezioni regionali in Emilia-Romagna, che si terranno il prossimo 26 gennaio, perché, ha spiegato ancora Cristallo, se si perde questo test "è finita".
Non saranno ammesse insomma fughe in avanti, né iniziative autonome, come quella lanciata a Napoli dall'attivista Bruno Martirani, di cui dà conto ‘il Mattino', che ha auspicato un'alleanza tra M5s e Pd per le elezioni suppletive per il Senato. I vertici delle sardine si sono prontamente dissociati.