Pd e M5s rompono anche in Sicilia, Letta: “Sono esterrefatto, da Conte voltafaccia sulle regionali”

Addio alle ipotesi di ricucita nel campo progressista. Dopo lo strappo a livello nazionale, è rottura anche sul territorio per i giallorossi: il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha infatti annunciato che il suo partito si presenterà da solo anche alle elezioni regionali in Sicilia. Salta quindi l'alleanza con il Partito democratico che nella Regione, nonostante la fine dell'intesa tra le due parti con la crisi di governo, continuava a reggere. Nonostante nei giorni scorsi proprio Conte avesse aperto all'ipotesi di un ritorno di fiamma in Parlamento, parlando di un accordo dopo le elezioni, ora questa prospettiva appare più lontana.
"Quando si fanno le primarie, trentamila persone partecipano votano, poi succede quel che succede, c'è un voltafaccia. Sono abbastanza esterrefatto, mi chiedo se sono rimasto ad un'idea romantica della politica, quella della parola data, si fa una scelta, poi si è coerenti con quella scelta", ha affermato Enrico Letta, ospite di In Onda su La7, commentando duramente la decisione del Movimento. La scelta del leader M5s, ha proseguito "non è una rappresaglia perché noi non abbiamo escluso nessuno, è Conte che si è autoescluso" da un'alleanza nazionale facendo cadere il governo Draghi.
Secondo il segretario del Partito democratico sia i centristi che i Cinque Stelle non stanno tenendo a mente il bene del Paese in questa campagna elettorale: "Conte, Renzi, Calenda: ognuno ha pensato a se stesso piuttosto che all'interesse generale". E ancora: "Si è cercato di interloquire con tutti, purtroppo una parte ha pensato più a se stesso. Non è vero che non ho voluto Renzi, ho tenuto aperta la porta a tutti ma ci sono stati tre interlocutori e ognuno dei tre ha pensato molto a se stesso e poco all'interesse generale. Noi abbiamo lavorato a coalizione più larga possibile e a essere credibili".
Il Partito democratico è dato nei sondaggi i un testa a testa con Fratelli d'Italia. Che però, a differenza dei dem, può contare sulla coalizione di centrodestra. Dopo il voto, quindi, non è chiaro in che modo il centrosinistra cercherà le alleanze per contrastare il centrodestra e se si tornerà a parlare di intese e accordi tra Pd e M5s.