Pd, Cuperlo candidato alla segreteria: “Ci sto riflettendo, sinistra ha cose importanti da dire”
La corsa per la segreteria del Pd si fa sempre più affollata. Non solo Elly Schlein, Stefano Bonaccini e Paola De Micheli, i tre esponenti dem che si sono candidati ufficialmente. Il quarto sfidante per le primarie del Pd, previste per il 19 febbraio, si chiama Gianni Cuperlo, e anche se non ha ancora sciolto la riserva potrebbe farlo presto.
"Lo ammetto, potrei candidarmi alla segreteria del Pd. Spero non sia una colpa. Non ho ancora sciolto la prognosi, è cosa talmente seria da rifletterci, e non da solo. Non è una strategia per accendere i riflettori su di me, chi mi conosce sa che non è quello il mio peggior difetto. Casomai il contrario", dice il deputato del Pd a proposito del Congresso del partito, in una intervista al settimanale "The Post Internazionale-TPI".
"Mi fa molto piacere che ci siano due donne in campo. Stimo tutti e tre, ma la sinistra in questi anni è stata opposizione nel partito, e ha delle cose importanti da dire", ha aggiunto.
"Vorrei solo che un pizzico di utopia restituisse di nuovo alla parola sinistra il valore che ha. Fosse solo per questo potrei esserci. La prima cosa che va fatta è ricostruire un blocco sociale: quali interessi e quali bisogni, senza ridursi a un decalogo programmatico. Un segretario del Pd, Zingaretti, si è dimesso con un tweet dicendo che si vergognava di un partito che discuteva solo di posti. Non convenne a nessuno affrontare quel problema. Letta è stato chiamato da Parigi e lui generosamente è tornato, ma per coprire un vuoto – spiega -. Adesso anche Enrico se ne va, chi sarà il prossimo? Bisogna allearsi con il M5S, avremmo dovuto farlo. Credo che il M5S abbia fatto un errore a far cadere Draghi. Ma rompere l'alleanza è stato un secondo errore che hanno pagato tutti. Su questo mi prendo la mia parte di responsabilità. Forse non avremmo vinto. Ma certo non avremmo avuto la Fiamma che arde a Palazzo Chigi. Questa destra è quella che colpevolizza la povertà, reintroduce i voucher, che taglia l'indicizzazione delle pensioni, 3 miliardi quest'anno e 15 nei prossimi due. Che porta la flat tax a 85mila euro per autonomi e professionisti e incentiva l'evasione. Anche per tutto questo dovrebbe esserci una candidatura della sinistra".
Il parlamentare dem si è anche espresso sullo scandalo Qatargate, che ha investito il Parlamento europeo: "Ho detto che mi vergogno dello scandalo a Bruxelles. La questione morale teorizzata da Berlinguer è entrata dentro di noi, nella sinistra. C'è un abbassamento della soglia di sorveglianza. L'accesso al potere è diventato, in alcuni casi, il fine ultimo. Il resto è conseguenza. Se sopprimi ogni forma di finanziamento della politica, rimanere nelle istituzioni diventa il traguardo a cui non puoi rinunciare. I soldi gli strumenti per conservare lo status. Le responsabilità sono sempre personali, ma paghiamo anche gli errori di questi anni, a partire dalla selezione dei gruppi dirigenti. C'è il ritorno a un accesso patrimoniale alle cariche elettive. Chi non è nelle istituzioni non esiste".