Pd, Cuperlo a Fanpage: “Contro la crisi un mese di stipendio in più, basta con i condoni agli evasori”
Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Partito Democratico, in un'intervista a Fanpage.it ha spiegato le sue proposte per cambiare il partito e per cambiare il Paese.
In vista delle primarie, che si terranno il prossimo 26 febbraio, il deputato dem illustra i contenuti della sua mozione, dal titolo ‘Promessa democratica', che contiene la sua ricetta per un nuovo Pd. Cuperlo dice no al doppio incarico per il leader, "perché abbiamo già visto che non funziona", e propone di mantenere le primarie aperte unicamente per la scelta del candidato premier, e di lasciare invece agli iscritti la possibilità di eleggere il segretario o la segretaria del Pd.
"Le primarie aperte sono una ricchezza, un patrimonio, nel senso che favoriscono la partecipazione a volte di milioni di persone – ha detto – Io le applicherei molto alle logiche delle coalizioni, appunto, si tratta di scegliere il candidato, la candidata alla guida del governo, un sindaco o un presidente di Regione. Ma dopo questi 16 anni di vita del Partito democratico, perché non restituire alle iscritte e agli iscritti, a questa comunità, il diritto di scegliere il loro leader, la loro leader. Io penso a un partito che restituisce del potere ai suoi iscritti e il potere non può essere solamente quello di andare una volta ogni sei mesi, una volta all'anno, a montare i gazebo, a votare alle primarie. No, il potere deve essere anche quello di condizionare in qualche modo le scelte politiche che si fanno".
"Prenda la nascita del governo Conte 2, dopo il Papeete di Salvini, o la conferma della maggioranza con il governo di Mario Draghi. Forse se avessimo consultati i nostri iscritti ci avrebbero detto sì, sono scelte impegnative, difficili, giuste, però fatelo nell'interesse del Paese. Ma magari avremmo anche ascoltato da loro una voce critica, uno spirito critico, che avrebbe evitato di schiacciare la nostra ultima campagna elettorale sull'agenda Draghi. Un'agenda che molti italiani non hanno capito, non hanno compreso in che cosa consistesse, e avremmo anche lavorato a delle coalizioni, alle alleanze più larghe per andare incontro ad un voto che rischiava, come poi è stato, di favorire la destra".
Cuperlo propone 1500 euro di stipendio in più contro la crisi
Il deputato dem è l'unico ad aver messo nero su bianco nella sua mozione l'urgenza di superare il ‘Jobs Act': "Io non l'ho votato il Jobs Act a quel tempo. Poi, scorrendo la rassegna stampa di queste ultime settimane, vedo che erano tantissimi a essere in dissenso. Però forse se l'avessero detto sarebbe stato molto meglio. Ma noi dobbiamo garantire una maggiore stabilità del lavoro e soprattutto per le generazioni entranti".
"Ci sono delle esperienze in Europa che vanno in quella direzione, la riforma del mercato del lavoro spagnola, della ministra Diaz del governo Sànchez, ha prodotto un effetto stabilizzatore dei contratti a tempo indeterminato. Il lavoro precario deve costare di più del lavoro stabile. Se continua a costare di meno c'è una logica, una spirale a coazione a ripetere, nel senso peggiore del termine", ha detto Cuperlo a Fanpage.it.
"Poi abbiamo una drammatica emergenza salariale in questo Paese i salari sono fermi, inchiodati da trent'anni, non da qualche mese. E quindi, di fronte a un'inflazione che non vedevamo da decenni, che si divora letteralmente un mese di stipendio, io propongo e credo che sia necessario fare una battaglia per una mensilità in più, 1500-2.000 euro sono un'integrazione fondamentale per reggere l'urto della crisi delle bollette, delle difficoltà di questi mesi e di questi anni. Copertura? Se si vuole la si trova, invece di fare dieci condoni per gli evasori fiscali, come nell'ultima manovra di bilancio, un prelievo maggiore sugli extra gettiti delle imprese energivore e non soltanto. E poi anche un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti, perché un grande Paese civile non può permettersi di lasciare indietro in fondo alla fila un'intera generazione e forse due".