Pd, Civati annuncia strappo definitivo: “Voto anticipato? Non saremo con Renzi”
Sale la tensione tra la minoranza del Pd e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla vigilia dell'assemblea del Partito. "Se Renzi si presenta con il Jobs act e con le cose che sta dicendo alle elezioni a marzo, noi non saremo candidati con Renzi". Lo ha annunciato Pippo Civati, all'iniziativa dell'associazione "E' Possibile", a Bologna. "Se il premier continua così – ha aggiunto – un partito a sinistra del Pd si costituirà sicuramente, non per colpa nostra". Proprio sull'assemblea di domani il deputato anticipa quello che sarà il clima: "è un thriller, Renzi decide di notte… Ma io sto sereno come consiglia di fare lui da tempo: io non ho niente da perdere, qualcun altro ci perse palazzo Chigi", ha poi chiarito il deputato democratico, tra i leader della minoranza dem che si è opposta a vari provvedimenti dell’esecutivo Renzi. A proposito del voto, dice: "Io sarei già andato a votare nella primavera 2013, poi abbiamo fatto le larghe intese… A me sembra che debbano essere i cittadini a scegliere chi li governa. Se adesso Renzi si è innamorato del Mattarellum meglio, io lo sostengo da sempre", con "collegi uninominali, si scelgono i candidati con le primarie e i cittadini votano una persona di destra o una di sinistra non tutte e due le cose insieme". Per il Quirinale, ha aggiunto, "c'è un candidato di Bologna che va sempre bene". "Io – ha chiarito – dico sempre: o Romani Prodi o un Prodi-equivalente, una figura che a livello internazionale possiamo spendere e che abbia anche un rapporto con la politica. Non abbiamo bisogno di figure che non c'entrano nulla con la politica, questo sarebbe un messaggio molto sbagliato".