Pd al contrattacco: “I tesserati sono 240mila, non 100mila”
Nei giorni scorsi aveva destato molte polemiche la ricostruzione de La Repubblica sul flop del tesseramento del Partito Democratico per il 2014: stando ai dati diffusi, in effetti, si sarebbe trattato di un vero e proprio tracollo, con il numero delle tessere che, a tre mesi dalla conclusione della fase di tesseramento, non avrebbe superato le 100mila unità (circa due terzi in meno rispetto alle attese). Immediata era stata la reazione dei dirigenti del Pd, che avevano parlato di ricostruzioni fantasiose e sottolineato come il tesseramento, in un anno che non prevede appuntamenti congressuali, fosse partito solo il 25 aprile del 2014 e avesse come scadenza la data del 31 dicembre 2014.
Ora, a qualche giorno di distanza, arriva la comunicazione ufficiale della segreteria democratica: gli iscritti sono finora 240mila e dunque c'è la possibilità di raggiungere l'obiettivo delle 300mila iscrizioni, soglia considerata "tranquillizzante" dal gruppo dirigente vicinissimo al segretario – Presidente del Consiglio Matteo Renzi (anche se appare evidente come non ci sarà "l'effetto 41 percento", con il numero di iscritti che non crescerà al pari di quello dei consensi alle urne). Spiega Guerini, vicesegretario del Partito: "Nel corso della segreteria abbiamo discusso anche del tesseramento del partito dopo tante parole alcune anche ridondanti. A tre mesi dalla conclusione si tratta di un risultato importante che ci consente di guardare con fiducia agli obiettivi che ci eravano fissati". Insomma, nessun allarme, anzi chiude Guerini: "L'andamento del tesseramento è positivo. Sono dati rassicuranti rispetto alle notizie circolate in maniera avventata nelle scorse settimane". Insomma, nell'attesa di verificare con chiarezza i dati comunicati dal Pd, la sensazione è quella del "cessato allarme" in casa democratica.
