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Le consultazioni per il nuovo governo

Pd: “Accordo con M5S? Rispetteremo le decisioni del presidente Mattarella”

Il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, non apre nettamente al Movimento 5 Stelle, ma ha dichiarato che il partito si rimetterà alle decisioni del presidente della Repubblica: “Adesso noi dobbiamo fare una cosa: aspettare le indicazioni del presidente Mattarella e capire quale sarà lo scenario da lunedì. Noi vogliamo essere assolutamente rispettosi di questo passaggio che il presidente sta facendo”.
A cura di Charlotte Matteini
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Lo stallo istituzionale prosegue da ormai oltre 45 giorni e sembra non esserci all'orizzonte alcuna possibilità di accordo tra le varie forze politiche per la formazione di un nuovo governo. Intervenendo quasta mattina ‘Insieme per pensare, per reagire' organizzato dalla minoranza dem all'acquario civico di Milano, il segretario reggente del Pd non apre al Movimento 5 Stelle, ma comunque dichiara di essere intenzionato a seguire le indicazioni che darà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Adesso noi dobbiamo fare una cosa: aspettare le indicazioni del presidente Mattarella e capire quale sarà lo scenario da lunedì. Noi vogliamo essere assolutamente rispettosi di questo passaggio che il presidente sta facendo. Certo, dal punto di vista politico è indubitabile che il Paese ha vissuto 48 giorni di una polemica continua, tra le cosiddette forze vincitrici del 4 marzo e questo la dice lunga sulla capacità di creare una prospettiva per il Paese dal lato di chi il 5 marzo ha pensato di fare tutto subito, tutto veloce, tutto nuovo. In realtà il Paese è fermo ad aspettare l'ennesima polemica fra di loro".

"Valuteremo il percorso da fare anche al nostro interno alla luce delle indicazioni e delle novità che eventualmente emergeranno dal Quirinale", ha proseguito Martina riferendosi all'assemblea nazionale del Pd che probabilmente darà vita a una sorta di congresso "rifondativo" per Partito Democratico. "Non ce la caviamo con una domenica al gazebo e pur riconoscendo l'importanza e la forza delle primarie, dico che non dobbiamo prendere scorciatoie, ma aprire una riflessione che coinvolga tutto. Facciamo bene a non ripiombare nella discussione ‘mi piace' o ‘non mi piace quel leader'. Io, se potessi, le abolirei queste categorie. Non è più un tema di renziani o non renziani, cuperliani o non cuperliani, maggioranza o non maggioranza. So che in un partito ci sono responsabilità diverse, ma penso che non ce la caviamo con una domenica al gazebo, pur riconoscendo l'importanza e la forza delle primarie. Occorre essere pronti a una riflessione che coinvolga tutto e partire da una iniziativa di popolo che non può prendere la scorciatoia di una domenica e basta".

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