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Patrick Zaki scrive alla famiglia dal carcere: “Speravo di poter passare le feste a casa con voi”

Sono state pubblicate due lettere che i familiari di Patrick Zaki sono riusciti ad avere, scritte dal ragazzo nel carcere di Tora, in Egitto, negli ultimi giorni. Zaki è preoccupato per l’università e per il tempo perso, ma anche deluso per quest’incubo che sembra non finire mai. “Speravo di trascorrere le vacanze con la mia famiglia ma questo non succederà”, scrive lo studente dell’università di Bologna.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'inferno non finisce per Patrick Zaki, costretto ancora nel carcere di Tora, in Egitto, senza che sia ancora chiaro il perché. Lo studente dell'università di Bologna ha scritto alla famiglia, le lettere inviate da Zaki sono state pubblicate dalla pagina Facebook "Patrick Libero" e sono datate 12 dicembre e 22 novembre. La seconda, la più recente, racconta l'angoscia del ragazzo, in carcere da quasi un anno: "Spero che stiate tutti bene, voglio controllare la salute della mia famiglia e di tutti i miei amici in Egitto". Ma "naturalmente, le recenti decisioni sono state deludenti e, come al solito, senza alcun motivo comprensibile – scrive Zaki – Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di un forte antidolorifico ed erbe che mi aiutino a dormire meglio, il mio stato mentale non è buono". Il giovane studente racconta che continua "a pensare all'università e all'anno perso senza che nessuno capisse il motivo di tutto questo". Poi un saluto, e il rammarico per l'assenza da casa durante le feste. "Voglio mandare il mio amore a tutti i miei compagni di classe e amici di Bologna", scrive Zaki. "Mi manca molto la mia casa, le strade e l'università lì, speravo di trascorrere le vacanze con la mia famiglia ma questo non succederà per la seconda volta a causa della mia detenzione".

Simili i toni della lettera precedente, quella del 22 novembre, prima dell'incontro con l'avvocata in carcere, prima dell'ennesimo appello della sorella di Zaki. "Spero che stiate tutti bene e in buona salute, invio il mio amore alla mia famiglia e a tutti i miei amici e persone care – scriveva lo studente – Ieri ero in audizione, ma niente è nuovo ed è lo stesso discorso ripetuto. Naturalmente diventa sempre più pesante ogni giorno, ma ci sto provando". E ancora la preoccupazione per l'università e l'affetto verso gli amici di Bologna.

"Noi, la famiglia e gli amici di Patrick, esprimiamo la nostra grave preoccupazione per la salute mentale e fisica di Patrick", si legge nel post Facebook di "Patrick Libero" che allega le due lettere del ragazzo. "Chiediamo la sua liberazione immediata a causa dell'assenza di legittime giustificazioni per la sua detenzione e l'impatto sempre più negativo della sua reclusione su di lui". Dopo aver ricevuto le lettere c'è sollievo su alcune notizie, ma grande preoccupazione per la salute fisica e mentale di Zaki: "È chiaro che lo stato mentale di Patrick non è buono, è estremamente deluso, stressato e soffre di insonnia. Inoltre, i suoi dolori alla schiena sono molto preoccupanti perché sembrano peggiorare".

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