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Patente sospesa per chi abbandona gli animali: la proposta per la riforma del Codice della strada

Patente sospesa per chi abbandona gli animali: è una delle proposte contenuta nel pacchetto di emendamenti presentati dall’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, al testo di riforma del Codice stradale.
A cura di Annalisa Cangemi
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Addio alle carrozzelle trainate da cavalli nelle strade delle città, obbligo di realizzare corridoi faunistici e recinzioni per salvaguardare gli animali selvatici, rischio di revoca della patente per chi abbandona gli animali. Sono le proposte negli emendamenti a prima firma Michela Vittoria Brambilla, presentati dall'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell'Ambiente, al testo di riforma del codice stradale.
"Anche gli animali – ha detto ieri Brambilla, presidente dell' Intergruppo – meritano tutela sulle strade: dallo sfruttamento e dai pericoli che corrono (e possono fare correre alle persone). I nostri emendamenti contengono importanti misure di civiltà che gli italiani chiedono a gran voce da tempo; mi auguro che il Parlamento li sostenga".

Il tema è stato ieri oggetto di dibattuto alla Camera, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i componenti dell'Intergruppo bipartisan. "Innanzitutto – ha sottolineato Brambilla – abbiamo trasformato in emendamento la mia proposta di legge, che abroga l'art.70 del codice della strada e quindi elimina il servizio di piazza con veicoli a trazione animale o con slitte, lo cancella anche dalla legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea, dà tempo un anno ai Comuni per adeguarsi ed eventualmente convertire le licenze già rilasciate in licenze per carrozze a trazione elettrica. Quella contro il crudele sfruttamento dei cavalli in nome di tradizioni sorpassate è una battaglia pluridecennale che, dopo i progressi avviati ma non compiuti nella scorsa legislatura dobbiamo vincere in Parlamento, data la sostanziale inerzia dei Comuni".

Per quanto riguarda il primo provvedimento, quello sull'addio alle carrozzelle trainate da animali, In Italia, ricorda il Corriere della Sera, il numero di licenze ancora in circolazione è minimo, e si trovano soprattutto nelle grandi città, come Roma o Palermo: in tutto se ne contano 18 a Roma, 15 a Firenze, 10 a Palermo, 8 a Pisa, 2 a Lucca e una a Livorno. La proposta Brambilla chiede che ai Comuni sia concesso un anno di tempo per convertire le licenze, trasformandole in autorizzazioni per mezzi a trazione elettrica, senza più animali.

L'emendamento contro l'abbandono degli animali per strada è pensato non solo per ridurre il fenomeno, ma anche per abbassare il numero di incidenti che sono legati proprio al randagismo. La proposta è quindi di punire l'abbandono con la sospensione della patente, che diventa revoca dopo la condanna definitiva, e in aggiunta ci sarebbe il fermo del veicolo. Un giro di vite che potrebbe sommarsi all'inasprimento delle pene, previsto dalla proposta di legge depositata dalla deputata, e all'esame della commissione Giustizia, che equipara l'abbandono al maltrattamento degli animali: la condotta verrebbe quindi punita con il carcere da 3 a 5 anni, non più un anno, e con una multa da 5 a 30mila euro.

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