Patente a punti per i cantieri, al via da oggi: come richiederla, requisiti e regole per l’edilizia
Da oggi, 1 ottobre 2024, è in vigore la patente a punti (o a crediti) per i cantieri edilizi. La patente sarà obbligatoria per operare nei cantieri, per le circa 800mila aziende interessate. Fino alla fine di ottobre si potrà procedere con un'autocertificazione inviata via Pec, mentre da novembre servirà la patente vera e propria. Il documento avrà dei punti, o crediti, che misureranno l'aderenza alle norme e alle buone pratiche sulla sicurezza sul lavoro; chi ha meno di 15 punti non potrà avere accesso al cantiere.
Per richiederla, bisognerà fare domanda sul portale dell'Ispettorato. Si partirà da 30 punti, ma ci saranno diversi bonus possibili per aumentare il livello. I crediti si perderanno in caso di violazioni, e la patente sarà sospesa se ci sarà un'infortunio grave (mortale e debilitante) e si stabilità che l'azienda ha avuto una responsabilità almeno di colpa grave.
Cos'è la patente a crediti per l'edilizia obbligatoria da oggi 1 ottobre
La patente a crediti che parte da oggi ha lo scopo di ridurre gli incidenti e i morti sul lavoro, aggiungendo un meccanismo di verifica su chi lavora all'interno dei cantieri, imprese o autonomi. Si tratta di un documento digitale che bisognerà mostrare per avere accesso ai cantieri temporanei o mobili, e gli unici che sono esentati sono quelli che effettuano forniture o prestazioni solamente di natura intellettuale. Non sono tenute ad averlo nemmeno le imprese che hanno l'attestazione di qualificazione Soa, almeno di livello tre.
A gestire la patente, incluse le richieste per ottenerla, sarà l'Ispettorato del lavoro. È anche prevista una multa per chi viene sorpreso in cantiere senza, oppure con crediti troppo bassi. La sanzione amministrativa sarà pari al 10% del valore dei lavori, e in ogni caso non sotto i 6mila euro.
Come richiederla: i requisiti per fare domanda
Può ottenere la patente a punti per i cantieri chi rispetta certi requisiti. Bisogna essere iscritti alla Camera di commercio, e aver rispettato gli obblighi formativi sia per i datori di lavoro che per i dipendenti e gli autonomi. È necessario avere un Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e il Dvr (Documento di valutazione dei rischi) aggiornati e in regola, e aver designato il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp).
Se previsto, serve anche la Durf, che certifica la regolarità dal punto di vista fiscale. Naturalmente alcuni di questi requisiti (come il Dvr) non sono necessari per i lavoratori autonomi perché la legge non prevede per loro l'obbligo di averli.
Per richiedere la patente ci sono due passaggi. Il primo, temporaneo, permetterà di lavorare fino al 31 ottobre mentre si completano le procedure; il secondo permetterà di ottenere la patente vera e propria, senza cui dal 1° novembre non si potrà entrare in cantiere.
Il primo passaggio consiste nell'inviare un'autocertificazione e dichiarazione sostitutiva (che si può scaricare tra le circolari dell'Inl) all'indirizzo Pec dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it. A farlo deve essere il legale rappresentante dell'azienda o il lavoratore autonomo, ma può avvenire anche per delega (ad esempio per opera di un commercialista). In questo documento si afferma di rispettare tutti i requisiti necessari. L'invio della Pec permetterà di lavorare fino al 31 ottobre, ma obbliga anche a effettuare il secondo passaggio entro la stessa data.
Per ottenere la patente vera e propria è necessario accedere con Spid o Cie al portale dell'Ispettorato nazionale del lavoro. Da oggi, 1 ottobre, sarà attiva la piattaforma per richiedere la patente. Una volta completata la richiesta si riceverà un codice univoco in formato digitale. A quel punto, fino a quando la patente vera e propria non sarà rilasciata, si potrà lavorare normalmente.
Quanti punti si perdono in base agli incidenti sul lavoro
Ogni patente avrà in automatico almeno 30 crediti nel momento in cui viene consegnata. Tenendo a mente che ne servono almeno 15 per avere accesso al cantiere, si dovrà quindi fare in modo di evitare le sanzioni che possono abbassare il punteggio. Ad esempio, se un dipendente subisce una malattia professionale per mancato rispetto delle norme sulla prevenzione degli infortuni, si perdono 10 punti.
I casi più gravi, naturalmente, sono gli infortuni. Se questi causano l'inabilità permanente al lavoro di chi li ha subiti, costano 15 punti sulla patente. La morte di un lavoratore porta invece a perdere 20 punti, e quindi se l'azienda era a 30 impedisce automaticamente l'accesso al cantiere. Altre violazioni, sempre legate alle normative e agli obblighi per la sicurezza sul lavoro, hanno sanzioni più lievi (chi non ha il Dvr perde 5 punti, ad esempio).
La norma prevede però una ‘scappatoia': se durante un controllo dell'Inl ci sono diverse violazioni, si possono togliere al massimo tanti crediti quanto il doppio della decurtazione prevista per la violazione più grave. Se ci sono molte piccole irregolarità, quindi, la punizione sarà decisamente più leggera.
In più, la perdita dei punti avverrà solo dopo provvedimenti definitivi. Si parla di sentenze passate in giudicato o ordinanze ingiunzioni definitive, quindi i tempi non saranno comunque brevi. E, per quanto riguarda le ingiunzioni, si potrà evitare la perdita di punti semplicemente pagando la multa prevista, perché questo evita che l'atto diventi definitivo.
Punteggio massimo e crediti bonus
Una patente può anche guadagnare punti, e non solo perderli. Si partirà con 30 crediti ma si può arrivare fino a 100. Fin dall'inizio ci possono essere poi crediti extra. Ad esempio, fino a 10 punti per le aziende storiche: tre crediti se ci sono più di cinque anni di iscrizione alla Camera di commercio, cinque crediti sopra i dieci anni e così via; il punteggio massimo si ottiene oltre i vent'anni di anzianità. Per di più, negli anni successivi al rilascio della patente si guadagneranno un punto per ogni due anni senza violazioni, fino a un massimo di 20 punti.
Anche rispettando alcune buone pratiche – investimenti sulla formazione, ad esempio, ma anche l'applicazione di standard contrattuali certificati – si può aumentare il proprio punteggio. E anzi, questo tipo di innovazioni può portare fino a 40 punti, permettendo così di raggiungere i 100 punti teorici se tutti i requisiti combaciano.
In quali casi la patente viene sospesa e cosa succede dopo
La patente viene sospesa se si verifica un'infortunio mortale o che causa l'inabilità permanente di un lavoratore, e se su questo infortunio l'azienda ha una responsabilità almeno di colpa grave. Le indagini, svolte dall'Inl e non solo, devono dimostrare che a causare l'infortunio è stato una negligenza o un errore del datore di lavoro. Lo standard minimo sarà quello di poter dimostrare che, nelle situazioni create dall'azienda, il verificarsi di un infortunio era "più probabile che non".
Ma non ci potranno essere ambiguità o aspetti poco chiari: in questo caso ci si rimetterà al procedimento giudiziario, e non ci sarà sospensione. Infatti, la colpa grave prevede che ci sia una evidente violazione dei propri doveri, in particolare quelli legati alla sicurezza sul lavoro. Un comportamento non "ragionevole e diligente", che viola in modo evidente e sostanziale le norme sulla sicurezza, e di cui il datore di lavoro era (o avrebbe dovuto essere) a conoscenza.
La durata della sospensione non potrà mai essere superiore a 12 mesi. Dopodiché, l'azienda tornerà in possesso della propria patente e potrà tornare a operare nei cantieri, se il punteggio lo consente.