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Partito Democratico: è scontro su Mirafiori, anche Chiamparino applaude Marchionne

Il Partito Democratico ad una cruciale Direzione Nazionale con la prospettiva di uno scontro radicale sul caso Fiat. Intanto Sergio Chimaprino rilancia: Marchionne meriterebbe un tappeto rosso.
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Quella di oggi è certamente una giornata densissima dal punto di vista della cronaca politica, con l'attesissima decisione della Consulta sul legittimo impedimento e con l'avvio del referendum sul contratto di Mirafiori. Temi che saranno anche al centro di una complicatissima Direzione Nazionale del Partito Democratico, alla quale il segretario Pierluigi Bersani sottoporrà un documento duramente criticato da alcune correnti interne.

In particolare si tratta di sciogliere il "nodo delle alleanze", con il segretario che oltre a guardare alla possibilità di un'ampia alleanza costituente con tutte le forze che si oppongono a Berlusconi, deve fare i conti con la necessità di costruire una valida alternativa di Governo al centro destra nel complesso e chiarire l'orientamento dei vertici sulla querelle primarie. Tuttavia, appare chiaro che la spaccatura più importante è sulla linea di Sergio Marchionne in tema di rapporti sindacali, apprezzata da alcuni esponenti democratici ed avversata con decisione da altri (oltre che dal Governatore della Puglia Nichi Vendola).

Sulla vicenda è recentemente intervenuto anche il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino che in una intervista al Riformista non ha lesinato critiche al Segretario ed elogi all'amministratore delegato della Fiat.

"Nel 2003-2004 Mirafiori era praticamente chiusa. Al punto che c’erano già alcune proposte per riconvertire quell’area persino in un mastodontico parco divertimenti. Una specie di Gardaland di Torino, non so se mi spiego. Quanto a Marchionne, rimane l’uomo che ha preso quella macchina ingrippata che era diventata la Fiat e l’ha salvata." […] Se malauguratamente vincesse il no, il governo dovrebbe convocare un tavolo per trovare un rimedio. Anche se sarebbe molto difficile farlo. Come ha ben spiegato Marchionne, le auto che vanno vendute sulla “piazza” internazionale hanno bisogno di essere prodotte con modalità e tempi coerenti con la domanda dei mercati […]Detto con la massima sincerità, io sono esterrefatto per tutte le polemiche su Marchionne. L’ad della Fiat sta solo proponendo un nuovo modo di lavorare. Nel settore del tessile e dell’alimentaristica lavorano così da vent’anni. Ma soprattutto sono senza parole perché, in qualsiasi altra parte del mondo, uno che mette sul tavolo un miliardo di investimenti sarebbe stato accolto col tappeto rosso.

Parole chiare ma estremamente pesanti che si sommano al giudizio dato sulla "linea confusa" tenuta da Bersani:

L’approccio del Pd alla questione Fiat è stato all’insegna di una grande incertezza. Oggi, da quell’incertezza, è scaturita la linea del dire «sì agli investimenti» e no a tutto il resto. […] Perché una sinistra che non pensa a prospettive di crescita che siano fuori dall’ombrello della spesa pubblica è una sinistra fuori dal mondo […] Renzi è uno su cui puntare per il futuro. Detto questo, visto che io sono un pensionando, vorrei umilmente chiedere ai vertici del Pd: non sarebbe il caso di ascoltare e coinvolgere un po’ di più questo pezzo di partito che sul territorio ha dimostrato di avere capacità di governo? In caso contrario, inizierei a sospettare che il requisito necessario per entrare nel gruppo dirigente nazionale del nostro partito sia il non aver vinto mai niente.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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