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Partite Iva, per chi sarà obbligatorio fare la fattura elettronica dal 2024

A partire dal 1° gennaio 2024, tutti coloro che hanno una partita Iva aperta in regime forfettario dovranno utilizzare le fatture elettroniche. Finora, chi aveva un reddito al di sotto dei 25mila euro all’anno aveva potuto proseguire con le fatture cartacee. Il nuovo obbligo scatterà per circa 500mila persone.
A cura di Luca Pons
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Niente più fatture di carta o in pdf per chi ha una partita Iva: dal 2024 tutti coloro che si trovano in regime forfettario, a prescindere dal reddito, dovranno usare la fatturazione elettronica. Infatti, quest'anno termina il periodo transitorio che aveva lasciato la possibilità di usare il vecchio sistema per quelle partite Iva con un reddito al di sotto dei 25mila euro. Tutti gli altri hanno già dovuto fare il passaggio a partire da luglio 2022. Dal 1° gennaio 2024 cambieranno le regole.

Sono circa 500mila i lavoratori autonomi con partita Iva in regime forfettario che si trovano in questa fascia di reddito, secondo una stima del Sole 24 Ore. Se non hanno ancora effettuato il passaggio alle fatture digitali, per loro diventerà obbligatorio scegliere un fornitore dei servizi collegati alla fatturazione elettronica, o privato o pubblico (passando dal sito dell'Agenzia delle Entrate, nella sezione Fatture e corrispettivi della propria area personale). Bisognerà poi chiedere il codice univoco per il sistema di interscambio, quello che va dato ai fornitori per il pagamento. Questi passaggio possono essere effettuati anche rivolgendosi a un commercialista, anche se per chi ha un reddito al di sotto dei 25mila euro può essere poco conveniente a livello economico. La stessa cosa andrà fatta anche da chi applica il regime dei minimi e dagli enti del Terzo settore in regime forfettario.

Chi non dovesse effettuare il passaggio alle fatture digitali potrà ricevere una sanzione. L'entità prevista è tra il 5% e il 10% dell'importo che non è stato documentato o registrato con fattura, con una soglia minima di 500 euro. Invece, se la violazione delle regole non ha effetto sulla determinazione del reddito, la multa può andare da 250 a 2mila euro.

Non è l'unica novità per le partite Iva nel 2024, considerando che a partire dall'anno prossimo anche loro potranno fare uso della dichiarazione dei redditi precompilata fornita dall'Agenzia delle Entrate, in via sperimentale. In più, cambierà la data entro cui bisogna consegnare la propria dichiarazione dei redditi. Mentre negli scorsi anni la scadenza era fissata al 30 novembre, nel 2024 sarà anticipata al 30 settembre, uniformandola quindi a quella dei lavoratori dipendenti. Poi, dal 2025 non sarà più inviata la Cu (Certificazione unica) per i redditi di lavoro autonomo da parte dei sostituti d'imposta. Il motivo è che la fatturazione elettronica dovrebbe rendere superflua questa certificazione.

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