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Partecipate e province: a rischio 100mila posti di lavoro

È l’allarme della Cgil, che sottolinea: “Dal ministro Madia impegni importanti, ai quali non sembrano corrispondere soluzioni coerenti e conseguenti”.
A cura di Redazione
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Con il processo di riorganizzazione della pubblica amministrazione, unitamente agli interventi sulle partecipate e alla abolizione (o meglio, alla ristrutturazione) delle province con la legge Delrio, potrebbero portare alla perdita di circa 100mila posti di lavoro. È l’allarme lanciato dal responsabile dei Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, che chiama in causa direttamente il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia: “Nell'unico incontro avuto con Cgil, Cisl e Uil aveva affermato con nettezza che ‘nessun posto di lavoro sarà perso nei processi di riorganizzazione della Pa e che per quanto riguarda il tema del riordino delle province il governo terrà fede a quanto stabilito nel protocollo Governo, regioni, comuni, sindacati del 2013 […] a queste parole non sembrano corrispondere soluzioni coerenti e conseguenti: non solo perché continuano a mancare le sedi di confronto indicate dallo stesso protocollo ma, soprattutto, perché le soluzioni che il Governo intende adottare vanno in tutta altra direzione”.

Il timore della Cgil, che si prepara allo sciopero generale di domani, è quello che siano a rischio i posti di lavoro dei dipendenti pubblici delle province e di quelli delle partecipate: a determinare tale situazione sembrerebbero essere i tagli lineari previsti nella legge di stabilità e “l’inattività” del ministero che alle sue affermazioni non ha fatto seguire atti concreti. Ecco perché, in concomitanza con lo sciopero generale, si chiede che sia garantita “la certezza occupazionale ai circa 2.000 precari a tempo determinato che lavorano nei Centri per l'impiego e negli altri servizi delle province […] ai dipendenti delle province che andranno in default […] e a quelli delle società partecipate dalle ex province, il cui rapporto di lavoro rischia di essere interrotto o concluso a causa delle nuove e limitate funzioni delle province”.

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