Parte il bonus bollette da 200 euro, ma è già in ritardo: i requisiti e come ottenerlo

Il governo lo aveva annunciato con toni rassicuranti: un contributo da 200 euro per aiutare le famiglie contro il caro-bollette. Un bonus, sì, ma anche una corsa a ostacoli per tanti. L'erogazione è cominciata il 1° aprile 2025, ma il calendario non è lo stesso per tutti: chi già beneficiava del bonus sociale riceverà l'accredito automaticamente, e anzi in molti casi l'ha già visto comparire nella bolletta della luce. Ma per chi entra ora nella platea degli aventi diritto, grazie all'allargamento stabilito dal decreto Bollette, la situazione appare diversa: dovrà infatti aspettare, in certi casi, anche fino al 2026. Si tratterebbe di una questione di meccanismi burocratici precisi, che Arera (l'Autorità per l'energia) avrebbe già messo nero su bianco. Solo seguendo passo per passo alcune nuove regole si potrà infatti davvero ottenere lo sconto.
A chi spetta il bonus bollette da 200 euro: la platea si allarga
Il bonus straordinario da 200 euro nasce come risposta all'aumento dei costi dell'energia e all'inflazione che ha messo in difficoltà tante famiglie. È pensato per chi ha un ISEE basso: fino a 9.530 euro per i beneficiari tradizionali (quelli che già avevano diritto al bonus sociale), e fino a 25mila euro per chi rientra ora, grazie all'allargamento deciso dal governo. La vera novità, infatti, è che la platea si amplia: anche chi non ha mai ricevuto uno sconto in bolletta prima d'ora può finalmente accedere a questo aiuto. Ma attenzione: non si tratta di un bonifico che arriva sul conto. È uno sconto automatico sulla bolletta della luce, applicato una sola volta.
Per le famiglie più fragili è previsto qualcosa in più: quelle con un ISEE sotto i 9.530 euro e quelle con almeno quattro figli e ISEE sotto i 20mila euro riceveranno un doppio aiuto, sommando questo bonus straordinario a quello ordinario.
Perché il bonus bollette è in ritardo: chi deve aspettare
Chi già riceveva il bonus sociale, non deve fare nulla: lo sconto arriverà da solo in bolletta. Per gli altri, invece, i tempi sono un po’ più lunghi. Il primo passo da fare è presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria per ottenere o aggiornare l'ISEE. Solo da lì parte il processo: l'INPS invierà i dati al Sistema Informativo Integrato (SII), che gestisce le informazioni sulle forniture di energia. Il SII comincerà a identificare i nuovi beneficiari a partire da giugno 2025, e da quel momento gli operatori avranno fino a tre mesi per applicare lo sconto in bolletta. In pratica: se presenti la DSU a maggio, potresti vedere il bonus applicato tra settembre e ottobre. E se lo fai più tardi, l'attesa sarà più lunga.
Cosa bisogna fare per non restare esclusi
La regola è semplice: chi non si attiva rischia di restare fuori. A dirlo chiaramente è anche l'Unione Nazionale Consumatori. Se non presenti la DSU, non potrai ottenere l'ISEE aggiornato, e senza ISEE non ci sarà alcuno sconto. La DSU si può compilare in un CAF oppure online, sul portale dell'INPS. C'è anche la versione precompilata, più comoda, sempre sul sito INPS, all'interno del Portale Unico ISEE. Può sembrare una procedura complicata, ma in realtà è solo un passaggio necessario. Senza quel documento, il bonus non arriva. Quindi meglio non aspettare troppo: chi vuole ricevere lo sconto da 200 euro deve agire subito.