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Parma, il “bollino antifascista” per le associazioni che vogliono lavorare col Comune

Il nuovo regolamento allo studio del Comune di Parma (che sarà ratificato nei prossimi giorni) prevede l’obbligo per le associazioni che si interfacciano con le istituzioni di firmare un documento in cui attesta di riconoscersi nella democrazia costituzionale, di ripudiare il fascismo e la xenofobia.
A cura di Redazione
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Nella giornata di domani il consiglio comunale della città di Parma, amministrata dal 2012 da Federico Pizzarotti, si esprimerà su un documento amministrativo elaborato dopo un confronto tra l'amministrazione e una serie di associazioni e organizzazioni sindacali. Come riporta Repubblica Parma, si tratta di un regolamento che sancirà che tutte le associazioni che intrattengono rapporti di qualunque tipo con il Comune dovranno "firmare un documento in cui attesta di riconoscersi nella democrazia costituzionale, di ripudiare il fascismo e la xenofobia e di non propugnare la violenza come forma di lotta politica".

Una sorta di bollino "antifascista e antirazzista", insomma, che varrà anche per le associazioni che intendono prendere in affidamento un immobile comunale, che vogliono indire una manifestazione sul suolo pubblico, oppure intendono chiedere al Comune il patrocinio o il finanziamento di iniziative. Ma non solo, perché la dichiarazione dovrà essere firmata anche dalle associazioni che si propongono di gestire un bene pubblico, come ad esempio un impianto sportivo.

La scelta dell'amministrazione di Parma (che dunque attende solo di essere ratificata dal Consiglio Comunale) arriva in un momento storico molto particolare. Dopo l'affossamento della legge Fiano in Parlamento, infatti, si è riaperto il dibattito sulla passività con cui le istituzioni stanno reagendo al moltiplicarsi di iniziative e manifestazioni che fanno chiaramente riferimento all'ideologia fascista o che propugnano ideali razzisti e xenofobi. Il Comune di Parma ha così scelto la strada della regolamentazione dei rapporti "istituzionali" con associazioni non dichiaratamente antifasciste.

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