Parlamento, tra veleni e mal di pancia eletti i presidenti delle commissioni di Camera e Senato
Alla Camera e al Senato sono stati eletti ieri notte i nuovi presidenti delle commissioni, ma il rinnovo ha portato con sé duri scontri e veleni all'interno della maggioranza. Al punto che, da quanto apprende l'AdnKronos a Montecitorio sarebbe in corso una raccolta firme dei pentastellati per chiedere un passo indietro al direttivo, che avrebbe portato avanti una trattativa "fallimentare". I promotori dell'iniziativa sarebbero i deputati Federica Dieni e Mattia Fantinati. E in effetti qualcosa sembra essere andato storto, perché rispetto all'accordo che era stato raggiunto ieri mattina nello schema finale gli equilibri sono cambiati. Settimane di trattativa avevano portato a un accordo, che alla fine è saltato: alla Camera 7 presidenze di commissioni al M5s, 5 al Pd, 2 a Italia Viva; al Senato 7 ai pentastellati, 4 al Pd, 2 a Italia Viva e 1 a Leu.
Nel pasticcio finale la maggioranza va sotto due volte: ben due commissioni al Senato, Agricoltura e Giustizia, sono andate alla Lega, mentre secondo il patto tra giallo-rossi sarebbero dovute andare rispettivamente al M5s e a Leu.
In commissione Agricoltura è stato eletto il leghista Giampaolo Vallardi, al posto di Pietro Lorefice. Mentre la commissione Giustizia sarà presieduta da Andrea Ostellari, al posto dell'ex presidente del Senato Pietro Grasso (bocciato con 11 voti contro i 13 al leghista uscente). Per questo il ministro della Salute Speranza, furioso, ha lasciato ieri sera il Consiglio dei ministri, chiedendo un chiarimento alla coalizione.
Eppure la maggioranza solo poche ore prima sembrava solida nell'Aula del Senato quando i parlamentari hanno votato lo scostamento di Bilancio, per cui serve la maggioranza assoluta, ottenendo 170 voti, 10 in più rispetto ai 160 necessari.
Alla fine il M5s porta a casa 13 presidenze (6 al Senato e 7 alla Camera), una in meno rispetto a quanto pattuito all'interno della maggioranza (perde la commissione Agricoltura). Il Pd può ritenersi soddisfatto: ottiene 5 presidenze di commissione alla Camera e 4 al Senato, come stabilito. Anche Italia viva incassa tutte e 4 le presidenze concordate: 2 alla Camera e 2 al Senato. Mentre Leu è rimasto senza nulla in mano: il suo leader Pietro Grasso è forse considerato troppo giustizialista.
Il sistema voti ‘riconoscibili'
Gli esponenti del centrodestra hanno contestato diverse irregolarità nel voto sul rinnovo della presidenza delle commissioni: in tutte, secondo l'accusa di diversi esponenti del centrodestra, ciascun gruppo avrebbe votato secondo una modalità riconoscibile, per cercare di stanare eventuali violazioni degli accordi. "Vi dico come ha votato la maggioranza: il M5s vota solo cognome; Pd cognome e nome; Iv vota iniziale nome e poi cognome; Gruppo Misto vota cognome e poi iniziale nome. È chiaro che qui c'è un sistema che non funziona e non garantisce la libertà ai deputati di potersi esprimere sulle persone. Questo è stato fatto sistematicamente ieri sera in tutte le commissioni in Parlamento. Componenti della maggioranza hanno paura di dirlo perché sono stati minacciati di non essere più candidati. Un atteggiamento mafioso che non è accettabile", ha denunciato il deputato della Lega Edoardo Rixi in Aula alla Camera.
Il deputato Roberto Giachetti di Italia Viva ha risposto durante un intervento in Aula al presidente Fico, che ha promesso di verificare i verbali, in particolare quelli del voto in commissione Giustizia: "Quando guarderà le schede controlli anche quelle delle votazioni che hanno eletto lei e tutti i presidenti della Repubblica, le verginelle se ne accorgono solo adesso di ciò che succede in Aula".
I nuovi presidenti
Ecco l'elenco dei nuovi presidenti delle commissioni in Senato: la commissione Affari costituzionali al dem Dario Parrini, la Difesa la dem Roberta Pinotti, Esteri al 5Stelle Vito Petrocelli, la Bilancio al 5S Daniele Pesco, Finanze al dem Luciano D'Alfonso, Cultura a Riccardo Nencini Iv, Mauro Coltorti dei 5S ai Lavori pubblici, all'Industria il pentastellato Gianni Girotto, una grillina Susy Matrisciano in commissione Lavoro, alla Sanità la renziana Annamaria Parente, all'Ambiente Wilma Moronese e il dem Dario Stefano alle Politiche Ue. Giustizia e Agricoltura sono andate alla Lega.
Ecco i nuovi nomi alla Camera: alla Affari costituzionali riconfermato Giuseppe Brescia, alla Bilancio il dem Melilli, agli Esteri Piero Fassino del Pd, alla Difesa il 5S Rizzo, la renziana Raffaella Paita ai Trasporti, la dem Debora Serracchiani al Lavoro, Alessia Rotta del Pd all'Ambiente, la dem Martina Nardi alle Attività produttive, i grillini Casa e Battelli rispettivamente alla Cultura e alle Politiche Ue, agli Affari sociali il 5S Lorefice e un altro 5Stelle Gallinella all'Agricoltura, il grillino Perantoni alla Giustizia e il renziano Marattin alle Finanze.