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Matteo Renzi a Fanpage.it: “Regionali sono andate male, ma il partito unico con Calenda è sicuro”

Il senatore e leader di Italia viva, Matteo Renzi, è stato intercettato dai microfoni di Fanpage.it. Sulle elezioni regionali di Lazio e Lombardia ha detto che il risultato del Terzo polo è stato deludente, ma il progetto di formare un partito unico “si fa di sicuro”.
A cura di Luca Pons
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Matteo Renzi ha commentato ai microfoni di Fanpage.it il risultato delle elezioni regionali di Lombardia e Lazio, dove il Terzo polo di Italia viva e Azione ha ottenuto un risultato piuttosto deludente, e anche le voci che il percorso verso un partito unico con Azione di Carlo Calenda si sia interrotto.

"No che non divorziamo con Calenda", ha detto. "Le regionali non sono andate come avremmo voluto, ma la tranquillità è totale: parliamo di un dato regionale. Alle europee andrà molto, molto, molto meglio". Le elezioni europee si terranno tra poco più di un anno, verso la metà del 2024.

Diversi giornali hanno riportato che ci sarebbero state tensioni tra i due partiti del Terzo polo, Azione e Italia viva, in seguito ai risultati delle regionali. In particolare, ci sarebbe una spinta di Carlo Calenda per velocizzare il processo di creazione di un partito unico, mentre sarebbe Renzi a rallentare o tirarsi indietro. "Il partito unico lo facciamo? Sì, ma la questione è il quando e soprattutto il come", ha detto Renzi a Fanpage. "La tempistica è l'ultimo dei problemi, il problema è come lo facciamo questo partito. Ma sicuramente lo facciamo".

Renzi ha preferito non commentare le dichiarazioni di Calenda secondo cui la sconfitta del Terzo polo sarebbe stata colpa degli elettori. Alla domanda se abbia intenzione sia di ‘tenersi le mani libere' per organizzare eventualmente altri progetti politici, invece, la risposta dell'ex segretario del Pd è stata secca: "Ma dai. Partito unico di sicuro!".

Cosa succede tra Carlo Calenda e Matteo Renzi

Secondo Repubblica, Renzi avrebbe contestato l'idea di lasciare il nome di Calenda nel simbolo del partito, per evitare un'impronta personalistica. Non solo, ma l'ex leader del Pd vorrebbe anche lavorare su tempi più lunghi – con l'obiettivo di avere un partito unico, ad esempio, entro le elezioni europee del 2024 – mentre per Calenda sarebbe necessaria un'accelerata nelle prossime settimane. Il leader di Azione, uscito piuttosto male dalle elezioni regionali – dei cinque consiglieri eletti dal Terzo polo, tre o quattro saranno di Italia viva per il maggior numero di preferenze ricevuto – avrebbe addirittura chiesto a Renzi di confermare definitivamente la sua intenzione "entro 10 giorni" per lanciare il partito unico a marzo.

I rappresentanti del Terzo polo hanno smentito queste indiscrezioni: "Carlo Calenda e Matteo Renzi si sono sentiti anche oggi come fanno praticamente tutti i giorni e hanno sorriso sulle strampalate ricostruzioni offerte dai media in queste ore", hanno scritto in un comunicato. "Il risultato delle Regionali non soddisfa nessuno, ma per molti aspetti era fisiologico: la vera sfida rimane quella delle Europee 2024. Calenda e Renzi condividono l’idea di accelerare sul partito unico dei riformisti proseguendo il cammino già individuato, fin dalla prossima riunione del comitato politico convocata dal presidente della federazione Calenda per il prossimo 27 febbraio".

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