Parenti (Commissione Ue) a Fanpage: “Italia non è isolata, con Francia e Spagna solo sensibilità diverse”
Il capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti, in un'intervista a Fanpage.it, ha fatto il punto sul Green Deal, lanciato nel 2019 dalla Commissione Ue, e sugli effetti che la guerra in Ucraina ha avuto sul piano. "Con il Green Deal siamo nella fase legislativa, che sta continuando e che dovrebbe raggiungere la parte finale nel più breve tempo possibile, perché abbiamo delle date molto importanti: 2035 per ridurre le emissioni del 50%, 2050 per arrivare alla neutralità carbonica. Dunque le imprese, la società, hanno bisogno di sapere quali sono le prossime scadenze. Dunque l'agenda legislativa è in pieno svolgimento", ha detto Parenti a Fanpage.it.
"La guerra in Ucraina ha reso fondamentalmente chiaro due cose: la prima è che non si poteva fare affidamento sul gas russo, per aiutare anche questa prima parte della fase transitoria; e poi che l'unico modo veramente per essere sicuri della nostra capacità energetica è di essere energeticamente autonomi. E per esserlo in Europa bisogna fare affidamento a fonti rinnovabili. Credo che la guerra in Ucraina non abbia ritardato il Green Deal, forse, anzi, l'ha accelerato".
Il capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea – che domenica scorsa ha partecipato a Taranto a un evento per ricordare Mauro Petriccione, direttore generale dell’Area clima della Commissione europea, scomparso il 22 agosto dello scorso anno, insieme a Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – ha affrontato anche il tema della direttiva Case Green, che contiene nuove linee guida per l'efficientamento energetico degli edifici, e che ricevuto a marzo via libera dall'Europarlamento.
La direttiva in questione è stata bocciata dal governo Meloni, perché "rischia di danneggiare l’Italia". Secondo la premier non si tratta di essere "pericolosi negazionistici climatici, ma serve un approccio pragmatico". Parenti non entra nel merito dei rapporti tra governo italiano e Commissione, né esprime un giudizio sulla posizione dell'esecutivo Meloni sulle politiche ambientali e su eventuali attriti che posso nascere su questo terreno. Ma sostiene che raggiungere gli obiettivi indicati dalla Commissione Ue per la riqualificazione degli immobili – classe E per il 2030 e classe D per il 2033 – possa essere un vantaggio soprattutto per i cittadini, non solo in termini di minori emissioni di CO2, ma soprattutto in termini di risparmio, con una riduzione importante delle bollette. Parenti ha ricordato comunque che trattandosi di una direttiva, e non di un regolamento, l'implementazione e la definizione specifica degli obiettivi spetta poi al singolo Stato membro.
"Non posso giudicare quello che e non voglio giudicare quello che il governo italiano pensa non pensa di una determinata direttiva. Quello che è importante è che nella direttiva si prevede anche una rimodulazione delle classi energetiche. Dunque ci sarà un impatto molto minore rispetto a quello che è stato paventato su gli italiani. Ci sono anche molti palazzi che ne vengono o che ne vengono esclusi", ha spiegato Parenti.
"C'è anche un importante contributo finanziario a livello europeo per la transizione energetica. Quello che è importante, e che dovrebbe essere fatto senza senza indugio, è pensare a come aiutare le famiglie che più hanno bisogno di un aiuto per fare questa transizione nel corso dei prossimi anni. Perché l'obiettivo di questa transizione non è quello di forzare le persone a fare dei cambiamenti per il gusto di farglieli fare. È quello di arrivare ad una minore emissione di CO2 da parte dei privati, che hanno un impatto molto importante sulla parte della transizione energetica, della transizione verde" Arrivare a questo significa aiutare anche le persone a farlo. Credo che dovremmo concentrarci molto di più su questo aspetto".
Secondo Parenti ci sono anche margini di trattativa con l'esecutivo Ue. "La Commissione è sempre aperta ad una trattativa. Si tratta sia a livello parlamentare sia a livello di Consiglio. Però non dobbiamo dimenticarci che l'obiettivo che noi abbiamo è quello di riuscire a ridurre le emissioni, e non è una un obiettivo fantasioso. Veniamo da 15 giorni di piogge ininterrotte con inondazioni in diverse parti dell'Italia. Il cambiamento climatico ha dei costi, dei costi importantissimi. Se non li affrontiamo, questi costi cresceranno soltanto nel futuro".
L'Italia è sempre più isolata in Europa?
Le recenti tensioni che il governo Meloni ha avuto soprattutto con Francia e Spagna sono il sintomo di una difficoltà dell'Italia ne contesto europeo? Ad aprile il Parlamento europeo ha associato il governo Meloni a Varsavia e Budapest per la "retorica anti-Lgbtq". Successivamente il capo del partito di Macron, Stéphane Séjourné, ha attaccato Meloni per la sua politica sui migranti, giudicandola "disumana". Nella stessa giornata la ministra del Lavoro e vicepresidente del governo spagnolo, Yolanda Diaz, ha accusato la premier italiana di portare avanti riforme "contro i lavoratori", con un riferimento esplicito al decreto Lavoro del 1 maggio, con cui l'esecutivo di centrodestra ha anche introdotto nuove regole per incentivare le assunzioni con contratti a termine. E intanto prosegue il pressing europeo, affinché l'Italia ratifichi il Mes, visto che è l'unico Paese a non averlo ancora fatto.
Tutto questo secondo Parenti non deve allarmare, perché non sarebbe la dimostrazione di una generale ostilità verso il nostro Paese: "Non credo che sia una questione di Italia isolata o non isolata. Il dibattito europeo è estremamente variegato e vasto. Ci sono sensibilità diverse tra diversi governi, in periodi diversi. La Commissione europea ha lo scopo e ha il compito di difendere il Trattato e lo fa, lo ha sempre fatto e continuerà a farlo. Questi dibattiti fanno parte della vita politica europea. Mi stupirei se non ce ne fossero".