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Pareggio di bilancio, il primo cruccio del governo che non c’è

Nell’attesa di conoscere i nomi dei ministri e di appurarne la fiducia del Parlamento, l’unica certezza è la ferrea gestione del bilancio dello stato.
A cura di Danilo Massa
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Estrema sintesi dell'emergenza Italia è non conoscere i nomi del prossimo governo, ma avere un'idea di quali sono le spese scoperte, attualmente considerate indispensabili. Da maggio si registra un ammanco di circa 800 miliardi per gli ammortizzatori sociali, da ottobre si cercano un miliardo di euro per le missioni di pace, mentre a giugno scadono le proroghe dei precari della Pubblica Amministrazione e degli sfratti. A ciò si aggiungano 2 miliardi entro il 2014 perché si possa evitare l'aumento dei ticket sanitari. E poi gli argomenti cardine della campagna elettorale (e non solo): l'Imu e la crescita.

Imu e Tarsu. E' stato l'argomento forte del Pdl nei mesi della campagna elettorale: non solo cancelleremo l'Imu – si disse – ma la restituiremo anche. La posizione del Pd era più misurata, proponendo la cancellazione dell'imposta municipale solo per importi entro i 500 euro. Ebbene, la cancellazione totale dell'Imu sulla prima casa comporterebbe una riduzione delle entrate di circa 12 miliardi di euro, che comporterebbe, per salvaguardare il pareggio di bilancio, tagli equivalenti o nuove imposte per lo stesso valore. Non solo: la proposta del Pdl oltre a ridurre le entrare, aumenterebbe le uscite, se è vero che l'Imu debba essere anche rimborsata (a meno che le imposte versate non vengano convertite in titoli di stato che comunque peserebbe sul debito). La cancellazione dell'imposta sulla prima casa per importi compresi entro i 500 euro, invece, "costerebbe" 2,5 miliardi. Il minaccioso aumento della Tarsu (o Tares), invece, può essere evitato solo a patto di poter compensare con entrate alternative (o tagli) equivalenti a 3 miliardi per il 2013 e a 5 per il 2014.

Crescita. Secondo la stima del Corriere il rilancio dell'economia avrà un costo compreso tra gli 11 e i 30 miliardi di euro. Le detrazioni suggerite dal Pdl o il credito di imposta ipotizzato dai "saggi" di Napolitano costerebbero tra i 2 e i 4 miliardi, ai quali aggiungere le risorse per rendere esecutiva la proposta del Pd, ovvero la stabilizzazione al 55% delle detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie.

Da dove prendere i soldi? Nuovi tagli per un valore di 4 miliardi a cui aggiungerne almeno 2 sulla spesa sanitaria. La lotta all'evasione potrebbe portare ulteriori introiti se passa la riforma che limita ulteriormente la circolazione del contante. Infine, la proposta del Pdl di aumentare le imposte su lotterie, alcolici, giochi e tabacchi potrebbe portare nelle casse dello stato entrate pari a 4 miliardi l'anno.

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