Paragone a Fanpage.it: “Conte è una damigella del potere, io sono l’ultimo anti-sistema rimasto”
Il tempo sta per scadere. Il presidente della Camera Roberto Fico ha tempo fino a domani per provare a ricompattare la maggioranza del governo Conte bis, con l'aggiunta del gruppo degli Europeisti. Per questo ha convocato un vertice con i rappresentanti dei partiti di maggioranza, a cui partecipano i capigruppo di Pd, M5s, Iv, Leu e il neo gruppo dei responsabili, per arrivare a un programma condiviso. Ma il M5s ha chiesto di sgombrare il campo da temi spinosi, come quello del Mes sanitario. È davvero possibile? Lo abbiamo chiesto a un ex M5s, Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto e fondatore di ‘No Europa per l’Italia – Italexit con Paragone’.
Che possibilità ci sono che i partiti di maggioranza riescano a mettersi d'accordo?
L'accordo sul programma è un bel solfeggio cantato per prendere tempo e spartirsi il potere. "Trovare l'accordo sul programma" è una frase consunta.
Per il M5s il Mes è un tema "provocatorio" e va pertanto accantonato in questa fase di trattative. Per Renzi però era, fino a pochi giorni fa, un tema imprescindibile. Si può davvero cancellare con un colpo di bacchetta?
Evitare il tema del Mes sanitario è in contraddizione con quanto Renzi ha chiesto fino ad ora, facendo il diavolo a quattro. Ciò che fino a poche settimane fa era irrinunciabile non capisco come possa non esserlo più adesso. Mi auguro che il Mes salti, perché è una sciagura. Ma il Recovery fund non è da meno, perché il suo meccanismo non è migliore del meccanismo ispiratore del Mes. Basta vedere cosa ha detto nei giorni scorsi Dombrovskis. Il vicepresidente della Commissione Europea ha detto che si porrà il problema del debito pubblico che si sta generando, spiegando che l'Italia non può fare a meno di fare le riforme che l'Europa ha sempre chiesto. Siamo sempre lì, l'Ue è un inganno. La sua filosofia contabile è ispirata ai criteri germanici. Il nostro Paese ha un'altra impostazione macro-economica, non può andare bene per noi la stessa intelaiatura della Germania.
Quando il Pd dice che sul settore sanitario si devono fare investimenti o con il Mes o con altre fonti di finanziamento a cosa si riferisce? È solo un ramoscello d'ulivo offerto al M5s?
Non lo so, non è una logica che seguo. La spesa sul settore sanitario è una delle più importanti sfide di uno Stato, come la scuola. Visto che è un pilastro fondamentale non può ricadere sulle generazioni future. La spesa sanitaria deve essere in modo imprescindibile sostenuta da una spesa pubblica. Se lo vuole fare la Bce, facendo finalmente da market maker, è un conto. Se dobbiamo indebitarci, anche con i tassi più bassi che ci siano, per me non ha senso. Lo Stato non deve assolutamente impegnarsi con meccanismi finanziari, come il Mes o come il Recovery fund, per sostenere la spesa sanitaria. La Bce non può dire che per la sanità dobbiamo avvalerci di strumenti finanziari, è un controsenso.
Anche se siamo nel mezzo di una pandemia?
A maggior ragione, visto che si tratta di una spesa straordinaria, la Bce si comporti da market maker. Deve immettere liquidità a sufficienza per coprire l'emergenza. Il problema è che non lo può fare. Tutto quello che ha fatto in questi mesi lo ha fatto contraddicendo quello che c'è scritto nella sua carta d'identità, perché la Bce non può essere prestatore di ultima istanza. Può agire, temporaneamente, da market maker, distorcendo però le sue stesse regole. Ma non si può dire che la Bce sia una banca centrale come la Federal Reserve.
Il suo no al Mes è in linea con quello dei suoi ex colleghi del M5s?
Il M5s non esiste più, esiste solo nel Palazzo. Fuori dal suo perimetro è sparito, è un Movimento fake. Io sono contro il Mes sia nella sua componente sanitaria, sia nella sua matrice fondamentale.
C'è il rischio secondo lei che il M5s si spacchi se scende a compromessi con Renzi?
L'apertura a Renzi farà capire chi sono i tromboni e chi sono le persone che ancora tengono al loro nome e alla loro faccia. Il M5s si è mangiato tutto, ma visto che ha continuato a dire ‘mai più con Renzi', vedremo adesso chi sono i paraculi.
Lei ha detto che Conte è stato un "premier di gomma". Ce la spiega questa espressione?
È un presidente del Consiglio che si è caratterizzato per il "salvo intese". Conte non ha risolto nessun problema, ma non lo ha neanche voluto affrontare, se non a vantaggio dei potentati, più o meno piccoli, che si sono beati del suo governo. L'epopea Conte è cominciata con la grande promessa di risarcire i truffati dalle banche. In Veneto, che è stata una delle più colpite dal tradimento del sistema bancario lasciato libero di scorrazzare in una specie di Far West, se tu prosciughi il risparmio come fai ad affrontare una crisi come quella attuale? Non li hanno risarciti per le truffe, non arrivano i ristori, non arriva un impegno concreto a favore della piccola impresa. Il Veneto può tranquillamente dire di essere stato abbandonato da questo governo. Ma l'elenco è lunghissimo.
Per esempio?
Ai funerali delle vittime del Ponte Morandi presero gli applausi, ma solo perché mostrarono i denti e la faccia dura nei confronti dei Benetton. Non mi risulta però che ai Benetton sia stata revocata la concessione autostradale. E lo stesso vale per l'Ilva, dove non si è fatto altro che una trattativa infinita con i padroni franco-indiani. Fca poi può dirsi in qualche modo severamente osservata dal governo? Gli hanno dato i soldi per fare le mascherine. Quando le ho portate in Aula le ho chiamate "giarrettiere" e Paola Taverna si è indignata per il linguaggio. Poi lo stesso Corriere della sera le ha chiamate così, mascherine-mutanda, perché tali sono. E non dimentichiamo che sotto l'occhio attento di Arcuri stiamo pagando le mascherine più degli altri. Altro che governo degli spazza-corrotti, questo governo ha confermato alla guida di Leonardo uno che è condannato in primo grado per avere truccato i bilanci di Mps. Quale sarebbe la diversità morale di Conte e del suo club di amici? Io non voglio più essere preso in giro, questo è un governo di poltronari.
Non l'ha più chiamata nessuno per discutere del Conte ter?
Io non posso e non voglio essere chiamato dagli uomini che proteggono il sistema. La mia esclusione conferma che io sono rimasto l'unico anti-sistema. Loro lo sanno, per questo non possono venirmi a cercare, perché sono diventati i cani da guardia del sistema. Conte è una perfetta damigella del potere. Mi schifano perché rischio di essere uno dei pochi in grado di mettere in guardia dagli inganni del sistema. Il M5s non mi chiamerà mai, perché ha tradito completamente la sua gente. E mi fa ridere il coro a favore di Conte, perché chi lo sostiene oggi lo fa perché è stato introdotto nei giochi di Palazzo.
Iv dice di non aver mai posto un veto su Conte. Si ha la sensazione però che il vero tema sia proprio la figura di Conte. Si sta già trattando di nomi?
Io penso che lo schema principale di Renzi sia quello di arrivare a un allargamento della maggioranza, in modo che lui stesso, dentro questo perimetro, possa allargarsi al centro. Questa è la sua scommessa, e fino ad ora l'ha persa. A Renzi Conte sta antipatico perché se il premier dimissionario è la damigella del potere, vuol dire che il potere ha trovato in Conte il suo nuovo interlocutore. Renzi ora si sente scaricato. È praticamente una sfida tra due damerini del potere. Conte è in posizione favorita, Renzi lo vorrebbe essere perché ha servito il potere prima. Ora va a fare gli speech nel mondo arabo, in contesti internazionali. Ma in Italia il potere dei salotti relazionali non se lo fila più. Quindi Renzi ha bisogno di piazzare in caselle importanti qualcuno dei suoi, in modo che non si debba limitare ad andare in Arabia Saudita nel tentativo di costruire un "nuovo Rinascimento".