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Caso Paragon

Paragon, l’Ordine e il sindacato dei giornalisti presentano denuncia contro spionaggio illegale

L’Odg e Fnsi hanno depositato presso la Procura di Roma una denuncia contro ignoti sul caso Paragon. L’Ordine e il sindacato dei giornalisti chiedono di fare chiarezza sui molti punti oscuri nella vicenda legata allo spionaggio illegale subito da giornalisti e attivisti.
A cura di Giulia Casula
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L‘Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) hanno presentato una denuncia contro ignoti sul caso Paragon. L'esposto è stata depositato presso la Procura di Roma e intende fare chiarezza sullo scandalo legato allo spionaggio illegale subito da sette italiani – tra cui il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato – tramite Graphite, il trojan venduto dall'azienda israeliana Paragon Solutions.

A renderlo noto sono stati ieri sera Fnsi e Odg in una nota, in cui hanno sottolineato la necessità di far luce "sul caso dei giornalisti e attivisti spiati, anche in Italia, attraverso lo spyware Graphite della società Paragon Solutions". Finora le risposte fornite dal governo non hanno chiarito chi ci sia dietro lo spionaggio, per quale ragione i dispositivi di Francesco Cancellato, del capomissione di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini, e dell'armatore Beppe Caccia siano stati infettati con il software, e a quali informazioni hanno avuto accesso i responsabili di quest'operazione.

La scorsa settimana Chigi aveva ribadito che il contratto con Paragon fosse perfettamente funzionante, in contraddizione con la versione del Guardian e di Hareetz, che avevano raccontato della decisione da parte della società israeliana di rescindere il contratto a causa di non meglio spiegate violazioni al codice etico. Quello che è noto infatti, è che Paragon fornisce lo spyware esclusivamente a una cerchia ristretta di Paesi, nello specifico regimi democratici, e per finalità ben precise, come ad esempio la ricerca di terroristi o il contrasto alla criminalità organizzata. I termini di fornitura vietano chiaramente l'utilizzo ai danni di membri della società civile o di categorie coperte da particolari tutele come i giornalisti.

Ad ogni modo, nei giorni scorsi alla versione del governo era seguita quella riportata da alcune fonti di intelligence, che hanno fatto filtrare di aver sospeso il contratto fino alla fine degli accertamenti da parte del Copasir e dell'Agenzia nazionale per la cybersicurezza. Nuove riposte sono attese nei prossimi giorni, quando si terrà l'audizione del capo dell'Aisi, Bruno Valansise, e dal governo, che sollecitato dalle interrogazioni delle opposizioni sarà chiamato a chiarire i molti punti ancora oscuri della vicenda.

Quanto alla denuncia dell'Odg e di Fnsi, l'iniziativa sarà presentata nel corso di una conferenza stampa domani 19 febbraio alle ore 11, nella sala Walter Tobagi della sede del sindacato in via delle Botteghe Oscure 54 a Roma. Saranno presenti la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante e il presidente Vittorio di Trapani, assieme al presidente nazionale dell'Ordine Carlo Bartoli, la segretaria nazionale Paola Spadari e l'avvocato Giulio Vasaturo.

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