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Caso Paragon

Paragon, Lega, Fdi e FI fanno slittare il dibattito al Parlamento europeo sullo spionaggio

Le destre a Bruxelles chiedono e ottengono il rinvio del dibattito sul caso Paragon: la richiesta è partita da Lega, FdI, e Forza Italia e dai loro gruppi di appartenenza al Parlamento Ue, Patrioti, Ecr e Ppe.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le destre a Bruxelles sono riuscite a far slittare il dibattito sul caso Paragon, lo spionaggio ai danni del direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e diversi attivisti, come Luca Casarini, Beppe Caccia e don Mattia Ferrari di Mediterranea saving humans, i cui telefoni sono stati messi sotto controllo attraverso lo spyware Graphite dell'azienda israeliana Paragon Solutions, la quale vende i suoi prodotti solo a clienti governativi che dovrebbero usarlo per prevenire attività criminali. Cosa è successo?

Lega, FdI, e Forza Italia – e i loro gruppi di appartenenza al Parlamento Ue, cioè Patrioti, Ecr e Ppe – hanno ottenuto il rinvio del dibattito alla commissione Giustizia dell'Eurocamera sull'uso di spyware intrusivi, a cui avrebbero dovuto partecipare Mattia Ferrari e Luca Casarini. Il dibattito, scrive Ansa, era in calendario per oggi, martedì 8 aprile, nel pomeriggio, ma dopo la richiesta dei gruppi di centrodestra è stato rimandato al 23 aprile, spiegano fonti parlamentari.

Dietro alla richiesta di modifica d'agenda, presentata dal Ppe e sostenuta anche da Ecr e Patrioti, ci sarebbero le critiche riguardo alla selezione dei relatori, solo italiani, nonostante il titolo del dibattito si riferisse a un fenomeno accaduto in diversi stati d'Europa. Un fatto questo che avrebbe fatto presagire, secondo le destre, che la discussione sarebbe stata in realtà focalizzata sul solo caso italiano. Una motivazione che suona più come un pretesto per impedire il confronto all'Eurocamera sulla questione. Le forze di centrodestra, a quanto si apprende, hanno inoltre fatto notare che, nel caso in cui il dibattito, a differenza del suo titolo generale, fosse incentrato sulla questione italiana, allora sarebbe stato più opportuno aspettare la relazione del Copasir a riguardo, che è ancora in corso.

Proprio domani, mercoledì 9 aprile, verranno sentiti davanti al Copasir i rappresentanti della società Paragon Solutions. L'audizione è fissata per le ore 16. Lo scorso 25 marzo il sottosegretario Mantovano in un'audizione al comitato parlamentare ha confermato che i servizi segreti hanno messo sotto osservazione diversi esponenti della Ong Mediterranea Saving Humans, con il consenso del governo e della Procura generale di Roma. Al contrario avrebbe negato di aver fatto spiare il direttore di Fanpage.it.

Le reazioni

"Sulla questione dell'uso dello spyware Paragon noi siamo interessati a scoprire la verità, altri no", ha commentato l'eurodeputato del Pd, Sandro Ruotolo. "La scelta degli ospiti non era affatto strumentale ma deriva dal fatto che queste persone sono state vittime del software spia", ha aggiunto Ruotolo.

"Cosa nascondono le destre al Parlamento europeo? Anziché pretendere di fare chiarezza sul caso Paragon, Ppe ed Ecr hanno ottenuto il rinvio dell’audizione. È una ipocrisia. Lo spionaggio di Stato attraverso spyware in Ungheria viene condannato mentre si fa spallucce su quanto accade in Italia. Non lo permetteremo. Pretendiamo risposte anche dalla Commissione europea", ha detto l'europarlamentare del M5s Gaetano Pedullà.

"È sempre sbagliato non approfondire e cercare di far chiarezza. Sul caso Paragon stiamo cercando una cosa che credo sia nell’interesse di tutti: la verità", ha scritto su X il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti.

"Mentre ormai è chiaro, anche per ammissione del sottosegretario delegato Mantovano, che l'Aise ha utilizzato lo spyware di Paragon Solutions per spiare gli attivisti dei diritti umani dei migranti in Libia e Casarini, Caccia e don Ferrari di Mediterranea Saving Humans, ancora non sappiamo chi ha spiato il direttore di ‘Fanpage' Francesco Cancellato. Quello che ancora non conosciamo dei due casi di spionaggio è perché i nostri servizi abbiano tenuto sotto controllo gli attivisti di Mediterranea e un giornalista. Il tempo passa e la verità non è ancora venuta tutta a galla", ha scritto oggi in una nota il capogruppo dell'Alleanza verdi e sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.

"Questa storia è sempre più grave e il governo sta facendo di tutto per insabbiarla – ha aggiunto De Cristofaro -. Il sofisticato trojan era in uso sia all'Aise, che si occupa di sicurezza esterna, che all'Aisi, i servizi interni. Se Aise ha spiato quelli di Mediterranea sarà stato l'Aisi a spiare Cancellato? Quindi i due servizi di intelligence hanno intercettato, la domanda è perché e per conto di chi. La Meloni e Mantovano, evidentemente preoccupati, stanno cercando in tutti i modi di tenere questa storia la piu' segreta e nascosta possibile, mentre la magistratura, sono cinque le Procure che stanno indagando, va avanti e ha inviato due rogatorie internazionali per acquisire informazioni sia dalla societa' israeliana produttrice del software che da Meta. In attesa di conoscere la relazione al Parlamento del Copasir continuiamo a chiedere la verità, perché per autorizzare queste attività senza violare la legge e la Costituzione ci devono essere fondati motivi, che non vediamo".

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