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Caso Paragon

Paragon, le 5 domande di Fanpage al governo arrivano in Parlamento, Iv: “Da Meloni comportamento omertoso”

Dopo il caso Paragon, con lo spionaggio subito – tra gli altri – anche dal direttore di Fanpage.it Cancellato, il giornale ha posto cinque domande al governo Meloni. Ora quelle stesse domande sono diventate un’interrogazione parlamentare di Italia viva: “Ci aspettiamo comportamento omertoso e zero trasparenza”, ha detto il deputato Davide Faraone.
A cura di Luca Pons
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L'Italia era cliente di Paragon Solutions? Il governo Meloni può smentire di aver comprato da loro spyware o altre tecnologie? E di averle usate per spiare giornalisti e attivisti? Perché Paragon avrebbe chiuso il contratto con l'Italia per violazioni delle condizioni d'uso? E in più, se l'Italia non c'entra, cosa vuole fare il governo per tutelare i propri cittadini da operazioni di spionaggio simili? Queste sono le domande che il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, ha posto all'esecutivo negli scorsi giorni, dopo l'esplosione del caso Paragon. Domande che ora sono diventate il testo di un'interrogazione parlamentare.

Lo ha annunciato il deputato Davide Faraone, capogruppo di Italia viva: "Ciò che è accaduto è gravissimo e merita il massimo dell’attenzione democratica", ha scritto, aggiungendo: "Un governo serio risponderebbe a queste domande a testa alta e senza reticenze. Il governo Meloni non è serio e quindi, come sempre, ci aspettiamo un comportamento omertoso e zero trasparenza. Noi intanto facciamo il nostro dovere e trasformiamo i quesiti di Fanpage in interrogazione parlamentare".

Finora, il governo non ha dato alcuna risposta ufficiale sulla questione. L'unica presa di posizione è arrivata da Palazzo Chigi, la sera di mercoledì, quando la presidente del Consiglio ha scritto in un comunicato che si poteva escludere che fossero stati spiati dai servizi di intelligence, e quindi dal governo, dei giornalisti. Nei giorni successivi però le questioni si sono complicate parecchio.

Prima, diverse testate internazionali hanno riportato che Paragon Solutions avrebbe cancellato i suoi due contratti con l'Italia a seguito di violazioni dei termini di servizio e del quadro etico previsto. Poi, il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di un presunto "regolamento di conti all'interno dei servizi di intelligence", facendo una parziale marcia indietro poche ore dopo.

Tra ricostruzioni parziali e aspetti dubbi – chi sono le organizzazioni statali che possono usare lo spyware di Paragon in Italia? Chi ha autorizzato lo spionaggio del direttore di Fanpage.it e alcuni attivisti della Ong Mediterranea Saving Humans? Si è trattato di un'operazione portato avanti dalle forze dell'ordine o dall'intelligence? Il governo ne era a conoscenza? – l'esecutivo non ha più dato nessuna risposta. Martedì prossimo è prevista un'audizione al Copasir (secretata) del capo dell'Aise, i servizi segreti per l'estero.

Le opposizioni, però, hanno continuato a chiedere chiarimenti. Oggi Angelo Bonelli, deputato di Avs, ha parlato di uno "scandalo di Stato di proporzioni gravissime", in cui "Giorgia Meloni continua a fuggire dal Parlamento, evitando ogni confronto e nascondendosi dietro comunicati ambigui e parlando solo sui social".

Nicola Fratoianni, leader di Avs insieme a Bonelli, ha concordato: "Che cosa sta succedendo in questo Paese? Ci sono state operazioni di spionaggio? Chi le ha ordinate? Sono state agenzie governative e se non loro chi altri?", aggiungendo che il governo "non può pensare di cavarsela con qualche battuta o l'audizione al Copasir". Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha definito la vicenda "inquietante", e ha chiesto: "Cosa aspetta il governo a venire a riferire in Parlamento?".

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