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Par condicio nei talk show: una nuova legge bavaglio?

L’Agcom apporva un regolamento per le trasmissioni televisive in vista delle elezioni amministrative 2011 in cui boccia la legge-bavaglio di Pdl e Lega.
A cura di Alessio Viscardi
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michele santoro in trasmissione

La nuova orma varata da Pdl e Lega Nord sulla par condicio per le prossime elezioni amministrative del 2011 spaccata le istituzioni: l'opposizione parla di una nuova legge bavaglio contro programmi scomodi come Annozero e Ballarò. Si mette di traverso anche l'Agcom, l'autorità garante per le comunicazioni di nomina politica, che boccia il provvedimento che accorpa la regolamentazione dei talk-show a quella delle tribune politiche, imponendo anche ai primi di invitare ospiti di tutti gli schieramenti politici e cronometrarne gli interventi. L'autority avverte: “Le regole per la par condicio nei talk show e quelle delle tribune politiche restino distinte”.

Già l'anno scorso, in occasione delle elezioni Regionali, talk-show e programmi di approfondimenti furono in un primo momento sottoposti a questa normativa, per poi essere del tutto sospesi durante il periodo elettorale. In un nota dell'Agcom, si precisa che esiste una distinzione fondamentale tra “programmi di informazione” e quelli di “comunicazione politica” e che applicare ai primi la disciplina della par condicio prevista per i secondi è illegittimo:

“I regolamenti sono analoghi a quelli adottati dall’Autorità in occasione della tornata elettorale del 2010 nella versione approvata dopo che il Tar del Lazio, con propria ordinanza, aveva ribadito – alla luce della lettura data dalla Corte Costituzionale – la distinzione tra programmi di informazione e comunicazione politica radiotelevisiva e la conseguente illegittimità dell’applicazione ai primi della disciplina sulla par condicio prevista per la comunicazione politica. I regolamenti sono stati varati oggi, dopo aver svolto le consultazioni previste dalla legge con la commissione parlamentare di Vigilanza – conclude l’Agcom – in considerazione della necessità della loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale in tempo utile per entrare in vigore il prossimo 31 marzo, data di indizione dei comizi elettorali”.

Sarà il presidente della Rai, Sergio Zavoli, a dover decidere se i programmi di informazione dovranno andare in onda e se saranno applicate le disposizioni di legge previste della maggioranza.

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