video suggerito
video suggerito
Opinioni

Papa Francesco ha detto che in Libia ci sono i lager, e noi da oggi non possiamo più ignorarlo

“In Libia ci sono i lager”, ha detto Papa Francesco, ed è un’affermazione enorme e dirompente. E l’Italia con la Libia ci fa gli accordi.
A cura di Saverio Tommasi
823 CONDIVISIONI
Papa Francesco in diretta a "Che tempo che fa"
Papa Francesco in diretta a "Che tempo che fa"

"In Libia ci sono i lager", ha detto Papa Francesco in diretta a "Che Tempo che fa" da Fabio Fazio. Poi, nel timore che qualcuno sottovalutasse la sua parola – o la prendesse come un'iperbole – Papa Francesco lo ha ripetuto: "Uso questa parola sul serio, lager, nella Libia, lager dei trafficanti".
È un'affermazione enorme, dirompente e naturalmente vera quella di Papa Francesco. E come poi ha aggiunto: "Ci sono i video, guardateli".

L'Italia – dal PD alla Lega – ha fatto accordi con i dittatori libici per non far scappare gli schiavizzati da questi lager, questo è un dato di fatto.
Dal PD alla Lega, sulla questione degli accordi internazionali con la Libia per tenere (o riportare) i migranti nei lager, quasi tutti i partiti vanno a braccetto, come il pane con la nutella.

L'Italia, poi, la dittatura libica l'ha proprio addestrata e armata, ha regalato alla Libia le motovedette per migliorare il controllo, e l'ha foraggiata con tanti soldi. Tantissimi.

Cambiamo prospettiva: se quelli in Libia sono lager – e lo sono – sarebbe come se l'Italia avesse finanziato i Kapò a Dachau per non far scappare gli ebrei (i rom e i malati psichiatrici) dallo sterminio programmato attraverso i lavori forzati.

Video thumbnail

Capito cosa fa l'Italia? Oggi, non (solo) 80 anni fa.

Occorreranno altri 80 anni prima di poter leggere sui libri di Storia che questa gestione degli esseri umani, oggi, è criminale?
Noi abbiamo un piccolo vantaggio, rispetto ad allora: possiamo scriverlo e raccontarlo. Possiamo anche vederlo, in alcuni video. 80 anni fa non era possibile, almeno non in questo modo.
Io oggi posso scriverne su Fanpage.it, e ha potuto (e voluto) dirlo ieri sera Papa Francesco in Rai: "Con i migranti quello che si fa è criminale. Rischiano per attraversare il Mediterraneo. Poi, alcune volte, sono respinti. Ci sono queste navi che girano cercando un porto… Questo succede oggi".

Video thumbnail

80 anni fa, appunto, non si poteva dire e non si poteva conoscere fino in fondo, in quasi ogni dettaglio. Non si votava in Parlamento il finanziamento delle dittature libiche da parte dell'Italia. Oggi sì.
Infatti oggi da questo punto di vista ci riveliamo peggiori: oggi sappiamo. Chi vuole sapere, oggi sa. E chi si gira dall'altra parte è perché sceglie consapevolmente di farlo. Chi fa accordi con la Libia è perché tutto sommato pensa che sia opportuno accordarsi con gli stessi criminali che segregano e ammazzano i migranti, violentano le donne, strappano i bambini dai ventri e dalle mani, piuttosto che ritrovarseli qui e dover giustificare non si sa bene cosa alla pancia del Paese.

Io continuerei a riflettere su questo: in Libia ci sono i lager e tutti i governi italiani che si sono succeduti hanno fatto gli accordi con chi gestisce i lager libici, foraggiandoli e addestrandoli. Poi però gli stessi applaudono il Papa fino a spellarsi le mani, rivendicando l'essere cattolici, talvolta anche durante i comizi, anche con i crocifissi in mano usati come clava contro gli ultimi, proprio quelli di cui parla Papa Francesco.

Avete capito l'indegno cortocircuito?
Avete capito perché non possiamo davvero più far finta di niente?

823 CONDIVISIONI
Immagine
Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views