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Paolo & Beatrice, la soap del week end: Bonaiuti lascia Fi e va con Alfano (e la Lorenzin)

Lo storico portavoce di Silvio Berlusconi verso Ncd. La colpa? Per qualcuno è del “cerchio magico”, ma c’è chi racconta un’altra storia. E invita a tenere d’occhio gli incarichi all’Agenzia del Farmaco….
A cura di Carlo Tarallo
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E così, in un sabato che profuma di napalm più che di palme, si è consumato ieri il Bonaiuti Day. Il giorno dell’addio (ormai è cosa fatta, tornare indietro sarebbe impossibile) a Forza Italia, dell’approdo sofferto a Ncd, di colui che per tanti anni è stato il numero uno della comunicazione di Berlusconi. Un vero e proprio vortice di indiscrezioni ha infiammato i cellulari. Paolo Bonaiuti, il padre di tutti i portavoce, è in uscita! Tra i colleghi senatori un fiorire di supposizioni, mezze conferme, ipotesi, motteggi, gossip. Siti e agenzie di stampa grondano di “coccodrilli” dai toni tragici. L’ispiratore di migliaia di retroscena, stavolta, ne è anche protagonista.

La versione dominante – Lo storico portavoce di Silvio Berlusconi, secondo la versione che circolava ieri sui siti e le agenzie più ostili al leader di Fi, sarebbe stato vittima di uno spietato “mobbing” manco a dirlo operato dal solito cerchio magico (il tridente Toti-Rossi-Pascale) che ancora una volta sarebbe riuscito a fare fuori (politicamente) un leale collaboratore del Capo. Lo stesso Berlusconi avrebbe assistito frastornato alla “esecuzione”, magari dopo aver bevuto una pozione malvagiamente versata nella tisanina delle 19. In ogni caso, dopo una giornata di ipotesi, ieri sera Beatrice Lorenzin ha entusiasticamente ufficializzato (celebrante Fabio Fazio) il matrimonio tra Bonaiuti e il partito del Ministro della Sanità.

“Posso essere solo contentissima – ha detto Beatrice a “Che tempo che fa” – dell'arrivo di Paolo Bonaiuti nel Nuovo Centro Destra. Credo che il suo passaggio sia il segno fortissimo di un declino che non è quello del dramma di Berlusconi ma di un partito che non ha saputo rinnovarsi”.

L’altra versione dei fatti: il retroscena del retroscena – Il declino? Una frase, quella della Lorenzin, che ha suscitato ilarità (stando a quanto raccontano attendibili fonti anonime) a cena tra chi invece giudica quella di Bonaiuti una scelta dettata da tutt’altri fattori: un puro e semplice “tradimento”. Perché c’è anche un’altra versione dei fatti, tra i protagonisti della soap del week end, che pure va doverosamente registrata. Una versione che ad esempio dipinge il duo Bonaiuti-Lorenzin con tinte meno leggendarie.

Paolo e Beatrice, la coppia che non scoppia – La profonda sintonia politica dei tempi della comune militanza in Forza Italia, secondo qualcuno, non si sarebbe mai interrotta e il ricongiungimento nel Nuovo Centro Destra dell’amico Alfano era stato ampiamente previsto e il fatto che a dare la lieta novella sarebbe sia stata la Lorenzin confermerebbe tutto. Non solo! Nel vortice di chiacchiere, a proposito di ministero della Sanità, c’è chi tira in ballo l’Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco) e invita a fare uno screening degli incarichi. C’è poi chi racconta un’altra storia anche sul famigerato smantellamento del “Mattinale”, il “bollettino quotidiano berlusconista” una volta curato allo stesso Bonaiuti, che in realtà da quando è stato affidato a Renato Brunetta non ha certamente diminuito il suo peso e la sua autorevolezza.

Berlusconi intanto ha deciso il prossimo candidato premier – Che ne pensa dell’accaduto il Caro Leader? E chi lo sa. “Di magico in Forza Italia ci sono solo io” ha risposto una volta a una tv, a chi gli sottoponeva la questione. Deluso dall'addio di "Paolino", il Cav. è impegnato su diversi e delicati fronti, avrebbe in questi giorni messo a punto il cronoprogramma politico e organizzativo di Forza Italia per i prossimi 4 anni.

Silvio, pur convinto che il governo farà molta fatica a reggere, avrebbe comunque già in mente ogni passo per i prossimi 4 anni, nel caso la legislatura arrivi al 2018. Per le prossime politiche è tutto pronto. Tutto, ma proprio tutto, candidato premier compreso. Ma questa è un’altra storia, e Bonaiuti e Lorenzin (stando a fonti anonime, ma attendibilissime) dovranno farsene una ragione.

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