Palù spiega perché la trombosi può essere un effetto collaterale del vaccino anti-Covid
C'è grande attesa per le conclusioni dell'Ema, l'Agenzia europea dei medicinali, sul vaccino AstraZeneca, dopo che nei giorni scorsi diversi Paesi tra cui l'Italia avevano sospeso la somministrazione in via precauzionale, a causa di alcuni casi sospetti di trombosi registrati. Oggi il presidente e il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù e Nicola Magrini, sono intervenuti in Commissione Affari sociali. Palù ha preso per primo la parola, confermando che si è trattato di una decisione cautelativa presa da un istituto regolatorio tedesco che presiede la sorveglianza e il controllo di farmaci e vaccini. "Anche il Covid può portare a effetto trombotico", ha segnalato, ricordando come anche diversi pazienti positivi erano trattati con ossigeno, ma comunque non riuscivano a respirare.
"Sappiamo che anche i vaccini possono avere complicanze trombofiliche. Con che meccanismo? Il virus lo fa perché dà un'infiammazione. Anche i vaccini hanno questo effetto e lo dico oggi che ho appena ricevuto la seconda dose e ho un po' di febbre: il vaccino ha attivato un po' le nostre difese infiammatorie e questo è normale, è un processo per alcuni versi fisiologico". E ancora: "Ogni vaccino come ogni farmaco ha degli effetti collaterali. Questi hanno gli effetti collaterali di tutti gli altri vaccini, soprattutto dei vaccini che hanno virus vivi possono dare infiammazione perché sono riconosciuti come estranei. Se usiamo un virus depotenziato, come fa il vaccino AstraZeneca, e usiamo un vettore virale si può creare una certa infiammazione".
Cosa ha detto Palù su trombosi e vaccini
Palù continua a spiegare che a causa di questa infiammazione ci possono essere eventi trombotici. "Dagli studi erano emersi alcuni eventi trombotici, ma pochi e non gravi. Ora si sono registrati anche dei casi gravi e in via cautelativa si è deciso di sospendere". Ma ha aggiunto: "Dobbiamo però tenere in considerazione che nel Regno Unito la maggior parte dei vaccini somministrati sono quelli AstraZeneca e non si è registrato nessun caso di questo tipo. La nostra è allora un'eccessiva preoccupazione? Forse sì", precisando che ora quello che si sta facendo in Europa è cercare di capire se in alcuni lotti ci fossero dei difetti che hanno causato questi effetti.
"Bloccando i vaccini muoiono centinaia di persone al giorno"
Ci sono poi diversi altri fattori da controllare, come le predisposizioni genetiche dei soggetti in cui si sono riscontrati gli eventi trombotici gravi, o se questi stessero assumendo farmaci che hanno interferito: "Quello che dobbiamo tenere presente è che l'ente regolatorio ha il dovere di proteggere i cittadini, ma bloccando i vaccini in Italia muoiono centinaia di persone al giorno. E che l'informazione va data in modo adeguato, altrimenti si scatena il panico. Gli enti regolatori comunque devono sempre guardare al rapporto tra rischi e benefici che non erano emersi negli studi validativi: è possibile che vaccinando milioni di persone escano delle cose che non erano emerse nelle migliaia di persone degli studi precedenti. Ma siamo in emergenza, cosa dovevamo fare, aspettare dieci anni? C'era bisogno di correre. Quello che l'Ema potrebbe ora fare è capire se ci sono dei rischi per determinate categorie di persone. Siamo ottimisti comunque, abbiamo bisogno dei vaccini".
Magrini: "Non è stato stabilito nesso di causalità"
Magrini è poi intervenuto per alcune precisazioni: "Il correre rispetto agli studi non ha significato saltare alcun passaggio e gli studi sono stati effettuati tutti. Sono state riportate informazioni non corrette rispetto al fatto che si sarebbero saltati passaggi. Magrini ha anche poi fatto riferimento ai dati e i report attualmente disponibili, affermando che "questi dicono chiaramente che non è stato stabilito un nesso di causalità tra questi eventi rari e il vaccino in questione". Magrini ha poi proseguito: "Questo è un dato abbastanza importante che può portare comunque, analizzando il complesso dei fenomeni accaduti, ad alcune raccomandazioni che sono in corso di valutazione".