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“Pagò la ‘ndrangheta per 4 mila voti”. Arrestato assessore della Regione Lombardia

Domenico Zambetti, esponente della giunta Formigoni con delega alla Casa stamattina è finito in manette. Avrebbe pagato 200.000 euro alle cosche criminali per acquistare i voti che gli permisero di essere eletto alle regionali del 2010.
A cura di Biagio Chiariello
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"Pagò la 'ndrangheta per 4 mila voti". Arrestato assessore della Regione Lombardia

La Regione Lombardia si sveglia con un nuovo scandalo. Da questa mattina,  Domenico Zambetti, 60enne responsabile dell’assessorato alla Casa della giunta di Roberto Formigoni è agli arresti con l'accusa di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa: Avrebbe pagato le cosche criminali della ‘Ndrangheta per avere un pacchetto di voti sicuri, episodio che risalirebbe alle elezioni regionali del 2010. Zambetti di voti ne prese 11.217, i carabinieri gli contestano di averne comprato almeno quattromila al costo totale di 200.000 in diverse rate. Ad incassarli Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni già condannato anni fa per traffico di droga nell’inchiesta sull’Ortomercato, vicino al clan calabrese Morabito-Bruzzaniti; e Costantino Eugenio, imprenditore, referente del clan "Mancuso" di Palmi. A comprovare l'accusa di voto di scambio ci sarebbero intercettazioni telefoniche che documentano le fasi del pagamento. L'arresto è stato chiesto dal pm della Dda Giuseppe D'Amico ed è stato disposto dal gip Alessandro Santangelo.

Insieme all'assessore lombardo sono finite in carcere altre 20 persone, tra loro anche Ambrogio Crespi, fratello dell'ex sondaggista Luigi Crespi, il preferito di Silvio Berlusconi. Secondo l'accusa, avrebbe tenuto contatti con la malavita per garantire all'assessore voti di scambio. Non solo Zambetti comunque, i due affiliati ai clan malavitosi avrebbe favorito l'elezione anche di Sara Giudice, già nota per le polemiche contro Nicole Minetti. Il padre della giovane, ex consigliere comunale e presidente di una società della Metropolitana milanese, avrebbe accettato 300-400 voti per la figlia alle comunali 2011 in cambio di appalti

Nel frattempo le opposizioni del centrosinistra al Pirellone hanno deciso oggi di non partecipare ai lavori delle Commissioni consiliari e agli impegni istituzionali della Regione Lombardia, dopo l'arresto dell'assessore Zambetti. Maurizio Martina, segretario regionale del Pd in Lombardia, fa sapere che mezzogiorno ci sarà una riunione comune dei gruppi di Pd -Idv-Sel da cui uscirà la posizione da tenere . Ma è molto probabile che saranno chieste le dimissioni di Formigoni. Lo stesso farà anche la Lega Nord «Siamo nati per combattere mostri come la ‘ndrangheta, Roberto Maroni è stato nei fatti il miglior ministro antimafia di sempre, la Lombardia ha sempre reagito e lo farà anche oraAttendiamo notizie sull'arresto di Domenico Zambetti, ho disdetto altri appuntamenti e convocato una riunione del gruppo della Lega» nel Consiglio regionale lombardo «già questa sera».». Lo afferma il segretario nazionale della Lega Nord-Lega Lombarda per l'indipendenza della Padania, Matteo Salvini.

Le prime reazioni su Twitter:

Significativo è il tweet di Vendola:

Poi arriva anche quello del governatore Formigoni:

Con l'arresto di Zambetti sale a 13 il numero di esponenti politici – fra Giunta e Consiglio – indagati dal 2010, inizio della legislatura al Pirellone. In quella speciale lista spicca indubbiamente il nome del Governatore Roberto Formigoni accusato di corruzione aggravata nella inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Gli ultimi "aggiornamenti" riguardano invece la condanna in primo grado a due anni e mezzo per falso e truffa del consigliere del Pdl Gianluca Rinaldin e il rinvio a giudizio per varie ipotesi di reato, fra cui corruzione, per l'ex vice presidente dell'Aula, Filippo Penati, ex Pd. Ci sono poi l'ex presidente del Consiglio regionale, Davide Boni (Lega), accusato di corruzione; i due suoi ex vicepresidenti Penati appunto e Franco Nicoli Cristiani (Pdl, che, arrestato, si è dimesso dal Consiglio regionale), accusati a loro volta di corruzione; l'ex consigliere segretario Massimo Ponzoni (Pdl), arrestato a gennaio con varie accuse fra cui la corruzione e la bancarotta fraudolenta. La "black list" continua coi nomi del consigliere del Pdl Angelo Giammario, ex sottosegretario di Formigoni  corruzione), dell'attuale assessore alla Sicurezza, Romano La Russa (finanziamento illecito); della consigliera Pdl Nicole Minetti (induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile nell'ambito del processo Ruby), l'assessore leghista Daniele Belotti (inchiesta sul tifo violento). Least but not last Renzo Bossi, il consigliere dimissionario è indagato per lo scandalo sui rimborsi elettorali della Lega Nord con l'accusa di appropriazione indebita.

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