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Pagine Facebook chiuse, Nicola Zingaretti: “Lega e M5S barano, si confrontano su fake news”

In un’intervista su ‘la Repubblica’ il segretario Pd Nicola Zingaretti commenta la vicenda delle 23 pagine Facebook chiuse: “È la riprova che su questo si gioca la democrazia. Il confronto politico della Lega e dei 5 stelle non è sulle idee ma sul falso, sulle fake news, in modo da alterare la discussione democratica. Loro barano”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Vedo che Salvini non ha problemi di soldi o di finanziamenti. Vedo che alle inchieste della magistratura e dei giornalisti risponde con il silenzio. Non so dove siano finiti i 49 milioni ma so che c'è bisogno di maggiore trasparenza". Inizia così un'intervista a Repubblica del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in merito alle spese della Lega per la comunicazione sui social, e alla vicenda delle 23 pagine di Facebook, a sostegno di Lega e M5S, che sono state chiuse: "È la riprova che su questo si gioca la democrazia", ha detto il governatore del Lazio – Il confronto politico della Lega e dei 5 stelle non è sulle idee ma sul falso, sulle fake news e spesso e volentieri su parole calunniose, in modo da alterare la discussione democratica. Loro barano. Noi proveremo a mettere sul web idee e valori".

Per Zingaretti "Salvini e Di Maio non sono avversari, sono complici. Chi vota Di Maio vota Salvini. E questo governo del contratto, che poteva essere uno strumento credibile, è diventato il governo dell'inciucio e delle poltrone. Pensano soltanto alla spartizione del potere. Il costo democratico ed economico – ha sottolineato – è altissimo. Lo dice Tria: o aumenta l'Iva o tagliano i servizi sociali. Questa è la realtà. Perciò drogano la discussione con i loro litigi".

Il segretario dem ha definito "meraviglioso" il gesto dell'elemosiniere del papa Konrad Krajewski che ha riattaccato la luce in uno stabile occupato. È un gesto "figlio dell'insofferenza verso la cultura dell'odio che questo governo emana e promuove. Ma ci sono tanti gesti degli amministratori locali, stanno reagendo anche loro contro questa cultura che è inumana e inaccettabile. E su un altro piano stanno reagendo gli imprenditori del Nord, lo si vedrà presto. Non sopportano, giustamente, l'odio senza sviluppo. La cultura di Salvini non produce lavoro, fatturato, crescita, equità". Nelle periferie "noi ci siamo. E lunedì riapriremo il circolo del Pd a Casal Bruciato. Sarà il primo di tanti che apriremo in tutta Italia", ha continuato Zingaretti. "I temi della povertà, della disuguaglianza, della crescita richiedono scelte di campo nette". Lega e M5S "sono stati bravi a raccontare e rappresentare i problemi delle persone, ma la novità è che si stanno rivelando incapaci di risolverli. Ed è questo lo spazio dentro il quale noi vogliamo combattere. Il Paese – ha affermato Zingaretti – non è governato. L'odio di Salvini non solo è vergognoso ma è inadeguato e non risolve nessun problema. L'odio individua un capro espiatorio, ma non crea nemmeno un posto di lavoro".

Per Zingaretti chiedere il voto anticipato, anche se non lo si può ottenere subito, è comunque utile: "Io lo sento come un atto di responsabilità per mandare a casa questo governo. Responsabilità non solo mia ma degli italiani. Ho fiducia negli elettori, questo è il messaggio".

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