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“Pagheresti 20 euro un caffè?” La campagna contro l’evasione delle multinazionali

La campagna di sensibilizzazione lanciata da Oxfam mira a sfidare l’ingiustizia per dire “basta ai paradisi fiscali, per dire basta alla povertà” attraverso l’eliminazione della concorrenza fiscale tra Stati e di modelli di tassazione che favoriscono le multinazionali a scapito dei cittadini.
A cura di C. M.
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povertà banca mondiale

Qualcuno pagherebbe mai un caffè 20 euro? No, non parliamo di uno dei classici scontrini altissimi elevati dal bar fighetto del centro di Milano o Porto Cervo, ma di un comunissimo caffè al banco dal prezzo lievitato a dismisura a causa della disonestà altrui. I clienti entrano, ordinano un espresso, lo bevono e poi se ne vanno senza pagare. Poi arriva il malcapitato di turno, che ordina il solito espresso, lo beve e si accinge a pagare quanto dovuto in cassa. E lì, in quel momento, scatta per lui la sorpresa: la cifra richiesta non è il canonico euro che avrebbe dovuto pagare normalmente, ma ben venti euro.

Per quale motivo? Il barista spiega che nonostante i clienti si rifiutino di pagare, lui a fine giornata deve comunque far quadrare i conti e quindi in qualche modo reperire le risorse per pagare la miscela utilizzata, la bolletta della luce, dell'acqua, i dipendenti, tasse e imposte varie e, dunque, per poter non guadagnare, ma almeno arrivare a pareggio di bilancio. I venti euro del caffè rappresentano la quota di tasse e imposte a carico dei cittadini che pagano le tasse, mentre i clienti che consumano l'espresso e se ne vanno senza pagare rappresentano invece gli evasori fiscali che, nonostante usufruiscano dei servizi pubblici messi a disposizione dallo Stato – come la scuola, gli ospedali, le strade, le forze dell'Ordine, i Tribunali – non corrispondono all'erario la quota di imposte a loro carico.

Attraverso l'esempio del caffè a 20 euro, Oxfam – che sul suo sito internet si definisce "un movimento globale di persone che lavorano insieme per porre fine all'ingiustizia della povertà" – ha lanciato la campagna di sensibilizzazione "Tax Justice Day", ovvero una giornata in cui nel Mondo si discute dell'importanza di contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale, soprattutto quella che attraverso "una rete globale di paradisi fiscali consente a multinazionali e super-ricchi di eludere tasse per centinaia di miliardi di euro ogni anno, privandoci di risorse preziose, di cui tutti potremmo beneficiare". Il riferimento, lampante, si riferisce anche a Apple, che pochi giorni fa è stata multata dalla Commissione Ue per 13 miliardi di euro, accusata di aver beneficiato di indebiti aiuti di stato accordati dall'Irlanda, aiuti che non sarebbero permessi dagli accordi europei sottoscritti dagli stati membri dell'Unione.

"Purtroppo oggi i sistemi fiscali sono fortemente iniqui, contribuendo a una situazione in cui 896 milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà – tra cui 7 milioni di italiani in stato di grave deprivazione materiale, 57 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione e 663 milioni di persone non hanno acqua potabile", scrive Oxfam nella petizione lanciata dall'associazione e indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Sfida l'ingiustizia, basta ai paradisi fiscali per dire basta alla povertà". "Molti governi – prosegue Oxfam – sono complici di questo sistema: alimentando una dannosa concorrenza fiscale provocano enormi perdite di gettito. A subirne le conseguenze più gravi sono soprattutto i paesi più poveri, privati delle risorse necessarie per garantire servizi essenziali come istruzione e sanità, e per attuare misure efficaci di lotta alla povertà".

Secondo l'associazione, solamente un'azione coordinata di tutti i governi – europei e mondiali – potrà finalmente porre fine al perpetrarsi di questa ingiustizia. Insomma, secondo Oxfam è ormai necessaria l'attuazione di una "radicale riforma dell’attuale sistema fiscale globale così che tutti – e non soltanto alcuni – possano realmente beneficiarne". Nello specifico, la riforma dovrebbe prevedere l'abbandono su scala nazionale di incentivi fiscali ponendo così alla concorrenza fiscale fra stati, l'introduzione dell'obbligo di rendicontazione pubblica per le multinazionali, in modo tale che chiunque possa verificare quanto versano queste aziende all'erario di ogni Paese in cui operano. Non solo, Oxfam propone inoltre la creazione di registri pubblici dei proprietari effettivi delle aziende "per impedire i trasferimenti in forma anonima dei proventi dell’evasione ed elusione fiscale", l'introduzione a livello europeo di un modello vincolante di tassazione unitaria e l'istituzione di un comitato intergovernativo che possa riscrivere le regole della fiscalità internazionale elaborando misure stringenti anti-elusione delle multinazionali.

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