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Padova, cade giunta leghista Bitonci. Salvini: “In discussione tutte le alleanze”

Ieri sera, intorno alla mezzanotte, diciassette dei trentadue consiglieri di Palazzo Moroni hanno presentato le dimissioni, sfiduciando il primo cittadino. I consiglieri del Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Forza Italia e Padova 2020 hanno sottoscritto davanti a un notaio l’atto formale.
A cura di C. T.
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Massimo Bitonci

Cade a Padova la giunta del sindaco leghista Massimo Bitonci, uno dei fedelissimi di Matteo Salvini. Ieri sera, intorno alla mezzanotte, diciassette dei trentadue consiglieri di Palazzo Moroni hanno presentato le dimissioni, sfiduciando il primo cittadino. I consiglieri del Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Forza Italia e Padova 2020 hanno sottoscritto davanti a un notaio l'atto formale, firmato anche da altri che dai gruppi della maggioranza erano passati al gruppo misto. Adesso verrà nominato un commissario prefettizio, che resterà fino a quando non ci saranno le nuove elezioni amministrative. Un segnale che Alessandra Moretti, capogruppo Pd nel consiglio regionale del Veneto, ha fatto notare: Padova "è il comune più grande amministrato dalla Lega".

Le dimissioni sono arrivate al termine di un lungo scontro in maggioranza, che ha visto contrapporsi soprattutto Lega Nord e Forza Italia. "Abbiamo preso atto dell'implosione della maggioranza del sindaco Bitonci, era evidente che nonostante i suo disperati tentativi era impossibile proseguire in una guida dignitosa, efficace e svolta nell'interesse collettivo", ha spiegato il segretario provinciale del Pd Massimo Bettin.

"Se davvero due consiglieri di Forza Italia pensano di mandare a casa il sindaco di Padova Massimo Bitonci vuol dire schierarsi contro tutta la Lega e mettere in discussione le alleanze a ogni livello", aveva commentato ieri il segretario della Lega Matteo Salvini sul caso di Padova. Anche Niccolò Ghedini, storica figura padovana di Forza Italia e avvocato di Silvio Berlusconi, era intervenuto sulla questione: "Se fossero veritiere le notizie della volontà di alcuni consiglieri di Forza Italia di sfiduciare il sindaco di Padova Massimo Bitonci si tratterebbe di un grave errore politico. Al di là di ogni contrapposizione, delle ragioni o dei torti, questo è il momento dell’unità del centrodestra per affrontare tutti insieme la battaglia del No al referendum. È doveroso da parte di tutti i parlamentari veneti del centro-destra di rivolgere un appello al buon senso agli eletti di Forza Italia nel Comune di Padova e alla dirigenza del partito per evitare una frattura che sarebbe francamente incomprensibile per il nostro elettorato".

"Nel giorno in cui Salvini convoca i suoi sindaci a Firenze per proporsi come il Trump de' noantri da Padova gli arriva il fallimento clamoroso del suo uomo di fiducia. Un bell'inizio come leader del centrodestra, non c'è che dire. La Lega parla tanto, ma non sa nemmeno amministrare una città", ha commentato il deputato del Pd Emanuele Fiano. "Le prove tecniche di centrodestra unito a Firenze? Macchè. A Padova i grandi successi di Salvini", ha scritto su Twitter Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, mentre il senatore dem Stefano Esposito ha commentato: "Salvini in gita a Firenze mentre a Padova cade la giunta del suo pupillo".

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