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Padoan: ecco il piano su cuneo fiscale e spending review

Per il ministro dell’Economia bisogna “ridare competitività alle imprese”. E annuncia tagli al cuneo per 7.5 miliardi. I fondi arriverebbero da tagli o risparmi alla spesa pubblica.
A cura di B. C.
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Dopo il duro richiamo della Commissione Europea, il governo Renzi si dice pronto a reagire. Al primo punto c'è la questione "dell'eccessivo cuneo fiscale" con l'obiettivo di "concentrare tutto l'intervento in una direzione: o sulle imprese, e quindi Irap e oneri sociali, oppure tutto sui lavoratori, attraverso l'Irpef". In due diverse interviste al Sole 24 Ore e al Corriere della Sera il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, spiega che ai 2,5 miliardi già stanziati da Letta, ora l'esecutivo potrebbe aggiungerne altri 7,5. La copertura arriverebbe da tagli o risparmi alla spesa pubblica. Altri soldi potrebbero arrivare dai minori interessi sui titoli pubblici che l'Italia dovrebbe pagare quest'anno.  Poi c’è la possibilità di sfruttare anche il gettito di ‘provvedimenti altri', come il rientro volontario dei capitali e, ancora, il “bonus” per il rispetto del tetto di deficit del 3% del 2013, che potrebbe valere qualche miliardo di margine in più sulla spesa.

"Sul deficit – sottolinea poi Padoan al Sole 24 Ore –  non dobbiamo tornare oltre il 3%. Il debito va abbattuto e non perché lo chiede l'Europa ma per noi e per i nostri figli". E' quindi necessario "rafforzare il programma di privatizzazioni".  Per coprire le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori, il ministro punta invece a "riconsiderare gli strumenti esistenti, utilizzando anche risorse che già vengono impiegate all'interno del sistema di welfare". Più cautela sulle rendite finanziarie: "Sono tante cose molto diverse. Per ciascuna bisogna valutare gli effetti sul gettito, ma anche l'impatto sul reddito delle famiglie e sui mercati. Ci riserviamo un approfondimento molto serio per decidere se intervenire".

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