"Sui diritti si fa lo sforzo di trovare un compromesso anche quando questo compromesso non ci soddisfa del tutto". Qualche mese fa Matteo Renzi, pur condividendo la necessità di colmare una serie di lacune normative, scansava così l'insidiosa discussione sullo ius soli e sul "resto" dei diritti civili. Non era granché, ovviamente. Ma meglio del rinvio sine die esplicitato nell'ultimo intervento parlamentare, quando "promise" una "seria legge sui diritti civili" al termine del percorso dei mille giorni. Come a dire, con tutto ciò che c'è da fare, cosa volete che siano i diritti individuali delle persone.
Così ad esempio, la questione delle coppie gay diventa un problema minore, da non affrontare o semplicemente ignorare. Nella migliore delle ipotesi, ci si nasconde dietro la presunta complessità della materia. Eppure come abbiamo già avuto modo di scrivere, la cosa è sostanzialmente molto semplice: nel nostro Paese non tutte le coppie hanno gli stessi diritti, non tutte sono uguali di fronte alla legge e non tutte hanno accesso agli stessi “servizi”. Si poteva affrontarla con rigore e decenza, oppure con una sorta di pragmatismo casereccio e paternalista, destinato ovviamente a partorire pastrocchi e mostri giuridici, oppure si poteva andare oltre, far finta di nulla, illudendosi che bastasse una leggina contro la discriminazione (il ddl Scalfarotto, contestato dalle improbabili sentinelle in piedi).
Si è scelto la terza via, appunto. Ignorando cioè che esiste già una discriminazione di fatto, nel silenzio delle istituzioni. In questo vuoto, riecheggia la voce di Alfano. Il quale ha pensato bene di sconfessare le iniziative dei sindaci che, nel vuoto normativo, avevano garantito un minimo di normalità a quelle coppie che avevano contratto un vincolo all'estero. Così, i prefetti dovranno annullare le trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero fra persone dello stesso sesso, con decine di coppie che dunque ripiomberanno nel vuoto di diritti e tutele. Sfugge ad Alfano il fatto che i Sindaci non hanno violato alcuna legge…perché la legge in materia semplicemente non c'è. Ma del resto, cosa sono i diritti delle persone di fronte alla possibilità di uno spottone personale?
Possibile che in tutto questo Renzi non abbia nulla da dire? Insomma, al netto delle supercazzole, lui, sul punto specifico, da che parte sta?