Orfini: “Cambiamo la legge e andiamo a votare, non si possono abolire le elezioni”
"Io credo che la legislatura sia finita il 4 dicembre, quando il Paese ha bocciato la proposta di riforma costituzionale del Pd ed è finita la ragion d'essere della legislatura e il patto con il centrodestra di Angelino Alfano". Così il presidente del Pd Matteo Orfini ha risposto su Repubblica a una domanda sulla probabilità del voto a giugno o a fine legislatura. "Vogliamo – ha aggiunto – accogliere l'appello di Mattarella ossia quello di uniformare le leggi di Camera e Senato. Cambiamo la legge, capiamo qual è l'accordo possibile e andiamo a votare prima possibile. Senza un accordo si va a finire alle elezioni nel 2018 con il doppio Consultellum". Secondo Orfini "l'argomento per cui non possiamo votare perché c'è da governare significa abolire le elezioni. Lo dico a Calenda e ad altri" che l'hanno usato.
"Se facciamo in tempo si va a congresso – ha proseguito il presidente del Partito democratico – Se dobbiamo accelerare perchè c'è una precipitazione elettorale, si possono fare le primarie. Che non sono una ‘gazebata' come dice Pierl Luigi Bersani. Il Pd è nato con le primarie".
Orfini ha poi ribadito la sua contrarietà a una coalizione sul modello Ulivo o Unione: "Abbiamo fatto il Pd proprio per evitare tutto questo caos. Dividere il Pd è la linea di Massimo D'Alema, tornare ai Ds e alla Margherita. Andare con le coalizioni vorrebbe dire essere magari non accozzaglia, ma accrocco. Invece da soli possiamo giocarci la partita del 40%". Il presidente dem ha auspicato "che D'Alema non esca dal Pd. Non è vero che divisi prendiamo più voti. E poi non è ssconata un'allenza con il Pd una volta che se ne è usciti. Penso che la leadership di Matteo Renzi sia ancora quella più forte nel partito".