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Manovra 2024

Ora Salvini dice che tagliare le accise sulla benzina sarebbe una presa in giro

Il vicepremier e ministro dei Trasporti ha garantito che il governo sta lavorando per confermare l’aumento di stipendi e pensioni, anche “andando a chiedere un po’ di soldi alle banche”. Sulle accise Salvini ha fatto marcia indietro, perché “sarebbe una presa in giro”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Confermare l'aumento di stipendi e pensioni. È questo l'obiettivo primario del governo, al di là di quanto emerge quotidianamente sulle discussioni interne alla maggioranza. Matteo Salvini vuole scacciare i dubbi, nei giorni in cui si comincia a parlare seriamente di manovra e l'accordo con il resto del centrodestra sembra ancora lontano. La lista della spesa è lunga e i soldi a disposizione sono molto pochi, come ha ribadito anche la presidente Meloni questa sera in conferenza stampa. "L'impegno nella legge di Bilancio che stiamo andando a preparare, al di là di tante chiacchiere che si leggono sui giornali, è di confermare l'aumento degli stipendi e delle pensioni, soprattutto per chi guadagna di meno, andando a chiedere un po' di soldi alle banche che stanno guadagnando decine di miliardi di euro", ha detto il ministro dei Trasporti intervenendo a Dritto e Rovescio su Rete 4.

"Stiamo ragionando su un buono benzina per chi ha più problemi economici – ha aggiunto Salvini parlando della ipotesi di un bonus da 150 euro Se abbassassimo le accise anche a chi ha il fuoristrada o la porsche, si avrebbe lo stesso risparmio anche per chi guadagna mille euro al mese e ciò non avrebbe senso, sarebbe una presa in giro". Va detto che per anni il leader della Lega, così come la presidente Meloni, ha promesso il taglio delle accise una volta al governo. Nessuno ha mai pensato al problema del reddito. Almeno fino a ora.

"Quello che abbiamo approvato oggi era assolutamente necessario – ha poi aggiunto Salvini riferendosi al nuovo decreto contro la violenza giovanileSe non ci arrivano le famiglie, se non ci arriva la scuola, deve arrivarci lo Stato". E ha concluso: "Un 15enne di oggi non è il 15enne dei nostri tempi, quindi se va in giro armato di pistola, spara a qualcuno, rapina o spaccia, deve essere punito come tutti gli altri, non ci possono essere scusanti".

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