Ora per i referendum si può firmare anche online, come funziona la nuova piattaforma del governo
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell'apposito Dpcm, è ufficiale: la piattaforma online per raccogliere le firme per i referendum è attiva. Modalità sperimentata nel 2021 con il referendum sulla cannabis e quello sull'eutanasia, ma le firme erano state raccolte su una piattaforma privata a pagamento. Una piattaforma pubblica era stata prevista già dalla legge di bilancio per il 2021, poi normata nel 2022 e 2023, e infine dopo mesi di lavoro ieri è arrivato l'ultimo passaggio formale. Il decreto conferma infatti l'operatività della piattaforma, che potrà essere utilizzata per arrivare alla soglia di 500mila firme necessarie per richiedere un referendum popolare, che sia abrogativo o costituzionale. Ma anche le 50mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare.
Il nuovo sistema online permetterà ai promotori di proposte referendarie di gestire tutte le fasi della raccolta firme. Ci sarà la verifica della validità delle firme, confrontando i dati dei firmatari con le anagrafi comunali. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha detto che "la piattaforma rappresenta un'innovazione cruciale per la partecipazione politica in Italia". In effetti, quando la raccolta online delle firme era stata sperimentata per il referendum sulla cannabis con una piattaforma privata erano arrivate 50mila firme in un'ora e si era raggiunto l'obiettivo delle 500mila sottoscrizioni in una settimana.
Come funziona la nuova piattaforma
Concretamente, la piattaforma online per la raccolta firme si trova sul sito del ministero della Giustizia. Per entrare è necessario effettuare l'accesso con il proprio Spid, Carta d'identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Una volta all'interno, la procedura è molto semplice: si sceglie un'iniziativa e si conferma, con tre click in tutto, di volerla sostenere. La firma viene così registrata, e sarà successivamente verificata come sempre avviene per i referendum.
Al momento sulla piattaforma sono disponibili i quattro quesiti che compongono il referendum contro il Rosatellum, ovvero l'attuale legge elettorale. Come spiegato dall'ex ministra Elisabetta Trenta a Fanpage.it: "I partiti non possono sostituirsi ai cittadini. Quando questo succede, e decidono al loro posto, cosa che è avvenuta grazie al Rosatellum, allora non c'è più rappresentanza, il Parlamento non conta più".
In più, sul sito si trova anche il quesito contro l'autonomia differenziata. Per un 2025 che si preannuncia pieno di consultazioni per i cittadini – che potrebbero essere chiamati a votare in un unico giorno tra aprile e giugno sul premierato, sull'autonomia differenziata, sulla legge elettorale, e sui quesiti proposti dalla Cgil sul lavoro precario, tra le altre cose – la piattaforma online potrebbe accelerare ancora di più le raccolte firme.
Festeggiano Pd e Avs, Magi: "Vittoria di +Europa"
Ha festeggiato l'associazione Luca Coscioni, che aveva promosso i referendum nel 2021: "Un risultato storico", anche se arrivato "con un ritardo di oltre due anni e mezzo nell’applicazione della legge istitutiva della piattaforma, che avrebbe dovuto essere attiva dal 2022". La segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato di "grande vittoria e grande soddisfazione" per poter "finalmente mettere le tecnologie digitali al servizio della partecipazione".
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi-Sinistra, hanno rilanciato: "Ora la raccolta di firme per il referendum contro l'autonomia differenziata e la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo sarà rilanciata più speditamente". Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha rivendicato il successo: "È una cosa che chiediamo da anni", "con un nostro emendamento nel 2021 è diventata realtà questa piattaforma".